Il futuro digitale d’Europa in 15 punti
L’importanza degli strumenti digitali nel mondo del lavoro e delle imprese è giocoforza sempre maggiore, e la situazione di emergenza legata alla recente epidemia Covid-19 ha notevolmente contribuito ad accelerare la transizione al digitale (o a far emergere più rapidamente le necessità di tale transizione in vari campi) e ad ampliare il dominio delle loro applicazioni. Tutto ciò si è però innestato all’interno di uno scenario più ampio di cambiamenti di tecnologie e di abitudini lavorative che coinvolge l’intera Europa, ed a cui già da tempo gli organismi istituzionali del vecchio continente stanno rivolgendo le loro attenzioni. La Commissione Europea ha stilato un piano quinquennale (2019-2024) per l’innovazione digitale che richiederà sempre più la partecipazione dei soggetti utilizzatori (cittadini, istituzioni, aziende), con il proposito di guidare l’implementazione di nuove tecnologie al fine di un maggiore coinvolgimento sociale e di permettere l’apertura di nuove opportunità, anche economiche e di intrapresa privata.
Ma quali sono i punti cardine del piano con cui le istituzioni europee intendono plasmare il futuro digitale d’Europa? Inquadrando le linee-guida in tre grandi macro-aree (“Tecnologia a servizio delle persone”, “Economia digitale equa e competitiva” e “Società aperta, democratica e sostenibile”) la Commissione mantiene un profilo comunicativo dalla retorica alta, etica e onnicomprensiva, ma le varie iniziative che ne derivano, declinate in senso pratico, celano dei particolari interessanti e indicativi sul comportamento delle imprese operanti nell’area Euro e sulle tendenze future cui allinearsi per un cambiamento di successo, in senso digitale, della cultura aziendale, delle abitudini lavorative e, volendo, degli investimenti privati in innovazione.
Cerchiamo dunque di sintetizzare in 15 punti tali iniziative per la digital transformation:
- Investire nelle competenze digitali dei cittadini e dei lavoratori.
- Proteggere i soggetti pubblici e privati dalle minacce informatiche.
- Garantire uno sviluppo dell’Intelligenza Artificiale rispettoso delle persone.
- Accelerare la diffusione delle infrastrutture di rete (banda larga ultraveloce).
- Accrescere la capacità di calcolo in settori cardine come medicina, trasporti e ambiente.
- Aiutare PMI e start-up, anche mediante finanziamenti per la digital transformation.
- Proporre una “legge sui servizi digitali” per responsabilizzare le piattaforme on-line.
- Aggiornamento delle normative vigenti ai nuovi scenari digitali.
- Garantire concorrenza e pari diritti per le imprese.
- Migliorare l’accesso ai dati, mantenendo la privacy.
- Raggiungere un impatto climatico “zero” entro il 2050, anche grazie alle tecnologie digitali.
- Ridurre le emissioni di carbonio.
- Aumentare il controllo dei soggetti sui loro dati.
- Creare uno spazio europeo unico di dati sanitari.
- Combattere la disinformazione on-line.
Ciò si può tradurre, in termini di vantaggi per le imprese, in nuove opportunità in una società digitalizzata, ad esempio è fondamentale investire in strumenti che consentano l’accesso a dati industriali di qualità per ottimizzare la produzione, oppure poter operare in uno scenario in cui vi sia un equo accesso ai mercati, specialmente on-line, anche grazie a regole sulla concorrenza adatte allo scopo. Risulta altresì importante investire non solo nelle infrastrutture, ma anche nelle persone (lavoratori con scarse competenze digitali possono essere un ostacolo alla crescita delle imprese, mentre sempre nuove competenze saranno necessarie per utilizzare gli strumenti digitali). Infine si registra una particolare attenzione al sostegno imprenditoriale per l’uso dell’Intelligenza Artificiale, che si traduce in promozioni di connettività avanzata, sistemi sicuri di Cloud-data, creazione di poli specializzati nell’innovazione digitale, sia a livello di ricerca che per la formazione di consulenti, e infine in un migliore, più facile e più mirato accesso ai finanziamenti.
In sostanza, gran parte dei cambiamenti in seno alle aziende europee, volti anche a coinvolgere i lavoratori nelle loro attività ed ampliare le loro competenze, sono destinati a passare attraverso investimenti nella digital transformation.