Come la 5.0 può aiutare l’industria del fashion

Come la 5.0 può aiutare l’industria del fashion

L’industria della moda, nota per la sua creatività e innovazione, nonché per la vicinanza e dipendenza dal suo pubblico e dalla sua clientela, si trova di fronte a una sfida cruciale: integrare la Sostenibilità nei processi produttivi per ridurre l’impatto ambientale, ancor più di quanto fatto nel recente passato, in modo da poterlo comunicare adeguatamente. I consumatori sono sempre più consapevoli dell’importanza di un approccio sostenibile alla moda e cercano marchi che si impegnino per ridurre l’inquinamento, il consumo di risorse e il ricorso a pratiche dannose per l’ambiente.

Un driver fondamentale della produzione sostenibile è il risparmio energetico. Negli ultimi anni, sempre più marchi e aziende del settore si stanno impegnando a ridurre il consumo energetico nelle fasi di produzione e distribuzione. Grazie all’adozione di tecnologie più efficienti e all’ottimizzazione dei processi, è possibile ridurre significativamente l’impatto ambientale legato al consumo di energia.

Il piano “Transizione 5.0” per le aziende offre opportunità e incentivi in questo senso, supportando con finanziamenti sotto forma di credito d’imposta, per il biennio 2024-2025, investimenti che comportino un risparmio energetico. Ma quali potrebbero essere praticamente le tecnologie finanziabili, in grado di portare vantaggi in termini di Sostenibilità e innovazione tecnologica alle aziende del settore fashion?

Ecco alcuni esempi:

  • Nuovi macchinari tecnologicamente avanzati e interconnessi (cucitrici, macchine da taglio, stenditori, stiratrici ecc.): possono rientrare nei progetti 5.0 e concorrere al risparmio energetico, di stabilimento e di processo, rispetto a macchinari obsoleti e meno avanzati.
  • Pannelli fotovoltaici: permettono l’auto-generazione di energia ed il risparmio sulla bolletta elettrica, favorendo il minore consumo dalla rete. Costituiscono probabilmente uno degli elementi più importanti della 5.0 (godono inoltre di maggiorazioni a seconda della loro efficienza), pur non essendo obbligatorio includerli nel progetto complessivo di investimento.
  • Dispositivi di efficientamento energetico: permettono di ottimizzare la gestione dell’energia nel reparto produttivo, spesso includono un monitoraggio avanzato dei consumi e dei risparmi, e possono essere interconnessi al sistema informativo di fabbrica.
  • Impianti di recupero termico: permettono il recupero dell’energia termica e di conseguenza abbattono le necessità energetiche (sotto forma di gas o elettricità) per il riscaldamento dei fluidi.
  • Software e App di monitoraggio: si tratta di applicativi specificamente programmati per il monitoraggio dei consumi di energia, che consentono di implementare in azienda processi di controllo e gestione del risparmio energetico.
  • Formazione 5.0: può essere erogata ai dipendenti per rimanere al passo sui temi della digitalizzazione e della Sostenibilità.

Questi elementi principali ed altri possono essere sfruttati all’interno dei progetti 5.0 per pervenire ad un risparmio energetico per le imprese: qualora esso si dimostri superiore al 10% (per unità produttiva) o 15% (per processo produttivo), la percentuale di finanziamento delle spese per gli investimenti 5.0 può superare il 45% del totale.

Il risparmio energetico e la Sostenibilità sono elementi chiave per plasmare il futuro dell’industria del fashion. Mediante impegni concreti e coordinati è possibile agire su processi di innovazione aziendale complessivi, dalla filosofia di brand al rinnovamento delle tecnologie di produzione, dai processi avanzati di monitoraggio e gestione ad un utilizzo accorto, calcolato e ingegnerizzato delle risorse. Dal punto di vista dei consumi energetici, la “Transizione 5.0” è un’opportunità da cogliere per tempo: i fondi sono ingenti (6,3 miliardi di € in due anni per l’Italia), ma il tempo è poco (fine 2025).

Come superare un fallimento

Come superare un fallimento

Il più delle volte il fallimento è visto come accezione da dizionario, come mancanza di successo, o come «istituto giuridico» attraverso il quale si prende atto delle difficoltà di un imprenditore a continuare la propria attività e a soddisfare le aspettative dei soci, dei lavoratori e della collettività. Il fallimento ha una dimensione oltre che oggettiva anche soggettiva. Il termine oltre la definizione giuridica, assume un significato simbolico che investe la persona e la sua identità. Il fallimento non è il contrario del successo, quanto, piuttosto, parte integrante del processo che porta al successo stesso.

Uno dei segreti per poter superare i fallimenti è quello di non arrendersi mai ma di continuare a provarci, imparando dagli errori commessi. I passi fondamentali per superare un fallimento sono i seguenti:

  • Analizzare ciò che è successo
  • Riconsiderare il fallimento in termini positivi
  • Non colpevolizzarsi per l’accaduto
  • Accettare la situazione
  • Cercare nuove soluzioni
  • Riprovare con nuovi metodi

Henry Ford fondatore della Ford Motor Company, è stato un genio della tecnologia e un eroe nell’immaginario popolare statunitense. Non ha inventato l’automobile o la catena di montaggio, ma ne ha immaginato un nuovo utilizzo, il più utile possibile per la società. Ebbe il suo primo fallimento nel 1899, e non andò meglio nel 1901 al suo secondo tentativo. La Ford Motor Company, venne avviata di nuovo nel 1903, ma nel 1906 rischiò un terzo fallimento a causa della produzione divenuta troppo elitaria. Nonostante questo, Henry Ford riuscì a imparare dai propri sbagli e, prestando orecchio alle esigenze del mercato dell’epoca capì che la soluzione giusta era produrre un modello di auto alla portata di tutti. Proprio nel 1906 è l’anno nel quale viene lanciata la Ford Model N che diventa la vettura più venduta del paese e nel 1908 la Ford lancia un nuovo modello, la Model T macchina progettata per tutte le tasche: economica e di facile manutenzione. Lo stesso Henry Ford sostiene che “chi ha paura degli insuccessi limita le sue attività. L’insuccesso è semplicemente un’opportunità per iniziare di nuovo, questa volta in modo più intelligente. La vita è una serie di esperienze, ciascuna delle quali ci rende più grandi, anche se è difficile rendersene conto.”

A tutti piace avere successo nella vita ma per poter raggiungere buoni risultati spesso è necessario vivere i temuti fallimenti. Cambiando punto di osservazione possiamo considerare il fallimento come una lezione di umiltà, una esperienza della realtà, una occasione per reinventarsi, un metodo di apprendimento. Possiamo quindi scoprire che fallire non è sempre una tragedia, che il successo è intessuto di molte sconfitte e che il fallimento può essere un buon maestro. A ciascuno può fornire indicazioni su chi siamo, cosa vogliamo davvero e quali persone meritano davvero di averci accanto.