MAS è Business Angel alla competizione internazionale Nanochallenge

MAS è Business Angel alla competizione internazionale Nanochallenge

Dal 2005 Nanochallenge premia i migliori business plan nel campo delle nanotecnologie, favorendo i progetti innovativi e cercando di attrarre i migliori talenti dando loro la possibilità di creare una startup.
Nanochallenge è una business plan competition internazionale organizzata da Veneto Nanotech, il Distretto Italiano delle nanotecnologie e, dal 2007, da IMAST, il Distretto Tecnologico polimerici e compositi e strutture di ingegneria dei materiali.
L’iniziativa ha lo scopo di attirare le migliori idee innovative, offrendo supporto finanziario e strategico per scienziati, ricercatori e imprenditori pronti a iniziare un vero e proprio percorso imprenditoriale.
I vincitori hanno accesso alle strutture Veneto Nanotech ( laboratori, strumenti e rete finanziaria) per poter sviluppare le proprie tecnologie e prodotti. Questo li aiuta a velocizzare la fase di start-up e sviluppo della business idea ed entrare cosi nel mercato.
Nanochallenge e Polymerchallenge si pone come un “incubatore” e coinvolge attori importanti come scienziatri, imprenditori, venture capitalist, business angels, in un ambiente che ha lo scopo di essere di stimolo per lo sviluppo delle idee.
Il concorso offre mette in palio un importo complessivo di 600.000 euro: 300.000 euro per start-up che partecipano nella categoria nanotecnologie e 300.000 euro per la categoria materiali a polimero di base.
Dopo la selezione delle migliori proposte di business, una giuria internazionale sceglierà i finalisti nel corso di un evento che si svolgerà a Padova il 30 e 31 Ottobre, 2012.
MAS parteciperà ai vari step del percorso che porterà alla selezioni dei migliori business plan, con il suo consulente Dr. Gianmaria Salvato, master in Innovazione d’Impresa presso la Fondazione CUOA e vincitore nel 2008 del premio per il miglior business plan master CUOA.

Assemblea generale Acrib 2012: La ricetta per il cambiamento

Assemblea generale Acrib 2012: La ricetta per il cambiamento

In occasione dell’Assemblea Generale Acrib (associazione Calzaturieri Riviera del Brenta) tenutasi di recente, il sociologo Enrico Finzi è intervenuto, come ogni anno, illustrando il suo punto di vista in relazione all’attuale scenario. Enrico Finzi è presidente di AstraRicerche (indagini sociali e di marketing, scenari e consulenza), sociologo e giornalista professionista. Ci è sembrato interessante riportare i punti salienti del suo intervento.

Dalle ricerche periodiche è emerso che solo il 29% degli Italiani descrivono la propria condizione socio economica in termini positivi, il rimanente 71% si dimostra totalmente negativo. L’andamento appare decisamente preoccupante, basti pensare che nel gennaio 2010 il 52% diceva che le cose andavano bene, e a giugno 2011 si era al 45%. Si tratta di un tracollo concentratosi in particolare durante questi ultimi 13 mesi, mesi in cui il mercato domestico è divenuto sempre più difficile. Alla domanda “come prevede si evolva la situazione fino a giugno 2013?” solo il 39% manifesta sensazioni di ottimismo, dato molto basso se confrontato con lo stesso a gennaio 2010, che si attestava intorno al 63%.

Tuttavia negli ultimi mesi, sebbene la situazione non abbia di fatto subito alcun miglioramento, si è verificata una crescita di tale percentuale dal 34 al 39% (dato attuale), ciò significa che 2 milioni di Italiani che fino a qualche mese fa si dimostravano nettamente pessimisti, ora si rtrovano ad aver acquisito maggiore fiducia e speranza per il prossimo futuro.

Secondo il sociologo, tale dato risulta particolarmente interessante e in relazione ad esso individua quattro motivazioni alla base di questo cambio di tendenza:

  1. L’Italia calcistica, che almeno in quest’ambito è “riuscita a suonargliele alla Germania”; i grandi fenomeni collettivi a volte aiutano.
  2. L’andamento delle trattative a livello Europeo.
  3. Il ritorno all’ottimismo degli Italiani colpiti dal sisma.
  4. La constatazione derivante dall’osservazione del Popolo Italiano nelle diverse epoche che fa emergere il fatto che noi Italiani non siamo capaci di stare al lungo depressi, abbiamo bisogno di risalire dopo un periodo di crisi, quasi avessimo una propensione naturale a rialzarci in piedi.

Se non si può dire che il peggio è passato, di certo è lecito pensare che ci siano i buoni presupposti per scommettere nel futuro indipendentemente dall’andamento attuale delle cose.

Come affrontare dunque questo futuro? Dove andare? Cosa fare?

Le ricerche aiutano a capire, e ci dicono che:

  1. L’export è quello che salverà le imprese, bisogna insistere sui processi di internalizzazione
  2. Investire ulteriormente sull’innovazione digitale, sul web, che attualmente ancora pochi sfruttano; di fatto il web rappresenta una risorsa low cost e costituisce una grandissima opportunità, web inteso non solo come e-commerce ma strumento per  informare, spiegare, documentare, rendere attrattivo, in definitiva COMUNICARE.
  3. Investire di più nelle innovazioni di processo, è necessario razionalizzare l’impiego delle risorse, razionalizzare i processi , abbattere gli sprechi, senza nulla togliere alla cultura di mestiere.
  4. Potenziare il brand building, le aziende, in particolare le calzaturiere, sono ancora troppo carenti nella comunicazione, essere in grado non solo di fare ma anche di far sapere.
  5. Tornare ad avere voglia di investire.

Sarà dunque necessario orientarsi ad un cambiamento che dovrà essere continuo e per far ciò  la ricetta prevede 5 ingredienti essenziali, che secondo il sociologo, potranno veramente fare la differenza:

  1. Sognare, in questo particolare momento l’analisi razionale può solo rallentare il percorso che si intende intraprendere.
  2. Avere simpatia per il cambiamento, che ci deve incuriosire e non impaurire, è necessario chiedersi cosa si può fare di nuovo per produrre nuovi modelli di successo, e non pensare al successo passato, a quello che è stato fatto.
  3. Valorizzare maggiormente il contributo delle donne in ambito imprenditoriale.
  4. Aumentare la flessibilità che, anche se a livelli elevati, deve essere ulteriormente potenziata, perché il futuro sarà molto più dinamico di quanto non sia stato il passato.
  5. Metterci dell’ ironia e soprattutto dell’autoironia, ossia non prendersi troppo sul serio “non piangersi addosso piuttosto ridersi addosso”.

Molti gli spunti di riflessione, così come molti i punti interrogativi..

Da tutto ciò emerge però la necessità di prendere in considerazione che ora più che mai sia assolutamente necessario cambiare rotta, guardarsi intorno e capire come orientarsi al miglioramento, spogliandosi in parte dell’esperienza passata perché ormai nulla è più come una volta.

Il controllo di gestione nelle PMI

Il controllo di gestione nelle PMI

Il mondo sta attraversando, oramai da qualche anno,  la più grave crisi finanziaria dopo quella del ’29. Risulta quindi importante chiedersi quale ruolo debba avere, in tale contesto, il controllo di gestione nelle nostre PMI; è davvero importante e tale da poter contribuire alle performance dell’azienda oppure è soltanto un’attività aggiuntiva, un sovraccarico di lavoro per gli amministrativi già alle prese con la contabilità e i sempre più frequenti solleciti di pagamento.

A parere di chi scrive, il Controllo di Gestione  viene  spesso identificato come  il controllo dei costi (c.d. cost accounting and control), ma al contrario, si tratta di un importante insieme di strumenti a supporto della crescita aziendale. L’implementazione in azienda di un buon sistema di controllo di gestione infatti permette di capire se si sulla rotta giusta rispetto alla mission (visione strategica di lungo periodo) e agli  obiettivi operativi di più breve periodo, consente di valutare la bontà di una strategia di sviluppo individuando i settori dove conviene investire o, al contrario,  disinvestire,  fornisce strumenti pratici per monitorare i flussi finanziari e via dicendo.

Per quanto riguarda il monitoraggio della redditività dei diversi settori aziendali, si tratta di rispondere a domande del tipo “ Quanto è importante, specialmente in un momento di crisi, sapere esattamente dove l’azienda guadagna e dove perde? “ oppure “Qual è la marginalità delle diverse aree di business? “. Grazie alle informazioni elaborate dal controllo di gestione, è infatti possibile indirizzare le scelte aziendali sulle situazioni remunerative ed intervenire laddove si generano perdite o profitti non adeguati. Gli strumenti principali in questo senso sono la contabilità analitica, il reporting “segmentale” (cioè strutturato “per aree di business”) e le varie analisi di redditività correlate, che possono spingersi fino ai singoli prodotti, clienti e/o commesse.

In  merito all’utilizzo dei budget (master budget e budget settoriali), anche nelle nostre PMI dovrebbero finalmente affermarsi concetti importanti volti a far comprendere come alle “persone chiave” devono essere assegnati obiettivi chiari (fatturato, acquisizione ordini, produzione realizzata, marginalità, produttività e poco altro ) e misurabili; in corso d’opera,  si verifica se e quanto gli obiettivi vengono raggiunti e le motivazioni degli eventuali scostamenti. Gli strumenti operativi da utilizzare sono quindi il budget ed il reporting, ovvero l’assegnazione di obiettivi ed il processo di verifica.

La finanza, infine, deve essere (il più possibile) governata e non subita. In questo periodo storico difficile per le nostre PMI, sono sempre più le aziende che hanno il problema dei clienti che non pagano (ritardi e insoluti). Ma proprio per questo, a maggior ragione, è indispensabile predisporre un piano B e a volte un piano C. Molte sono le azioni che si possono compiere per governare la finanza, ma risulta fondamentale muoversi con un certo anticipo e questo risultato si può conseguire soltanto attraverso un efficace sistema di monitoraggio e gestione dei flussi di cassa.

Naturalmente la mappa degli strumenti del controllo di  gestione non si esaurisce certo qui, si pensi soltanto al monitoraggio della concorrenza (benchmarking) o alla balance scorecard, strumento di supporto nella gestione strategica dell’impresa che permette di tradurre la mission aziendale  e la strategia in un insieme coerente di misure di performance, facilitandone la misurabilità.

Finanziamenti per la formazione su tecniche di gestione aziendale avanzate

Finanziamenti per la formazione su tecniche di gestione aziendale avanzate

Di recente la Regione Veneto ha stanziato dei fondi per finanziare corsi di formazione alle aziende della Moda, su tecniche manageriali avanzate per la gestione di Impresa. Tale formazione prevede l’approfondimento di diversi temi, tra cui la Lean Production applicata al Settore del Fashion.

Si tratta di un’opportunità davvero stimolate per le aziende del Settore, che di recente si sta sempre più avvicinando alle metodologie proprie della Lean Production.

Contattaci per avere informazioni a riguardo, ti illustreremo i dettagli specifici e ti segnaleremo iniziative analoghe che si stanno avviando in ambito Lean.

Seminario AIF: “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social”

Seminario AIF: “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social”

AIF – Associazione Italiana Formatori – ha organizzato un seminario di aggiornamento professionale nel Veneto dal titolo:

NUOVE ICT – WEB 2.0:   APPRENDERE IN MODO NON FORMALE E INFORMALE CON LE NUOVE APPLICAZIONI SOCIAL NETWORK, INSTANT MESSAGE, NEWS GROUP, BLOG, WIKIS, PODCAST, HR2.0“.

Il seminario si svolgerà dalle ore 14.30 alle ore 18.00 presso il Centro Conferenze Alla Stanga della Camera di Commercio di PADOVA – Piazza Zanellato n. 21.

Da alcuni anni nel WEB è in atto un radicale processo di trasformazione che sta portando ad una nuova visione della rete basata sulla collaborazione tra gli individui, sulla produzione distribuita dei contenuti, sulla possibilità di disporre di dati e di informazioni indipendentemente dal luogo, dal tempo e dal supporto utilizzato.

Con la diffusione delle nuove tecnologie gli scenari evolutivi legati allo sviluppo delle competenze individuali e organizzative portano ad un ripensamento dei processi di apprendimento e di formazione, creando le condizioni per un ridisegno degli aspetti essenziali delle dinamiche di costruzione del sapere. Inevitabilmente il formatore deve relazionarsi in modo responsabile anche con le nuove reti sociali che i sistemi multimediali hanno sviluppato con impressionante progressione . L’obiettivo del seminario è quello di analizzare l’impatto della diffusione delle nuove ICT , WEB 2.0. in particolare, sui modelli di apprendimento, di formazione e della stessa organizzazione del lavoro, con interventi che puntano ad integrare gli aspetti teorico- metodologici con le pratiche emergenti.

 

RELATORI

  • Walter Macorig, esperto di innovazione e miglioramento delle performances aziendali legate all’utilizzo di nuove tecnologie presso MAS Management Network
  • Gianni Marconato, psicologo e formatore, professore a contratto presso l’Università di Padova e Verona
  • Clementina Marinoni, responsabile Area Valorizzazione Risorse Umane, formatrice, esperta di empowerment e riconoscimento delle competenze, presso la Fondazione Politecnico di Milano.
  • Martina Semenzato, esperta di processi di apprendimento presso il Servizio Formazione – Direzione Risorse Umane del Comune di Venezia

 

PROGRAMMA

Ore 14.30
REGISTRAZIONE PARTECIPANTI
Saluto e introduzione della Presidente di AIF Veneto Anna Malaguti e avvio dei lavori

Ore 14.45
PRESENTAZIONE SEMINARIO Bruno Pacquola
Socio AIF, Formatore-Consulente

Ore 15.00
Walter Macorig
Entreprise 2.0.: dal Web 2.0. ai nuovi modelli organizzativi d’impresa nell’era digitale

Ore 15.30
Gianni Marconato
Ambienti di apprendimento networking-oriented, un’opportunità ancora lontana? Spunti per l’azione.

Ore 16.00
Clementina Marinoni
In che misura è possibile facilitare lo sviluppo delle skill digitali e per la vita attraverso l’apprendimento informale in rete e nelle comunità virtuali? Racconto di un’esperienza europea

Ore 16.30
Martina Semenzato
L’analisi delle potenzialità delle nuove tecnologie Web 2.0. nello sviluppo dei processi di apprendimento-formazione nella P.A. locale: alcune riflessioni del Servizio Formazione, Direzione R.U. del Comune di Venezia

Ore 17.00 DIBATTITO

Ore 18.00 CHIUSURA LAVORI