by Walter Macorig | 4 November 2015 | Blog
L’eCommerce è sicuramente uno degli hot-topics degli ultimi anni. Il Politecnico di Milano ha aggiornato la sua annuale ricerca ed iniziano già a girare alcune prime informazioni.
In sostanza: il volume dell’eCommerce cresce da paura, Italia terribilmente indietro rispetto agli altri paesi occidentali e quindi grandi margini di miglioramento, il mobile ha superato il desktop (ovvero i consumatori usano oggi più lo smartphone o il tablet rispetto al computer)….
Poi due altre notizie interessanti:
1) il settore Fashion è uno di quelli più caldi che muove i volumi più interessante
2) le nicchie crescono, ovvero i grandi portali eCommerce (come Amazon, eBay, Zalando…) stanno crescendo come volumi di vendita ma il loro share di mercato si sta restringendo a scapito di nuovi piccoli attori che presidiano delle iper-nicchie: ergo c’e’ spazio per tutti basta avere la giusta proposta.
E’ proprio nell’ambito di esplorare le migliori modalità di entrata nel mercato online, sia per la costituzione di un vero e proprio eCommerce che piuttosto di potenziare il proprio business tradizionale che con alcuni amici consulenti abbiamo organizzato oggi una giornata di formazione rivolta alle PMI che ha ricevuto il patrocinio di Unioncamere del Veneto.
eCommerce Strategies 2015: tutti i segreti per l’eCommerce di Successo
In sala oltre 250 persone che la mattina hanno seguito i lavori proposti da consulenti ed esperti sul tema delle strategie abilitanti per il commercio elettronico.
Noi di MAS abbiamo tenuto un intervento su concetti di marketing generale ed in particolare sulla “BUSINESS CATEGORY” che è elemento fondante di ogni business e di ogni proposizione di valore. La platea è stata condotta attraverso gli elementi teorici di base e quindi – attraverso l’utilizzo di caso di studio – alla comprensione pratica dell’impatto della CATEGORY sul mercato, sui competitor ed in ultima analisi sul potenziale di fatturato.
Nel pomeriggio ad un gruppo ristretto di circa 20 imprenditori è stato organizzato un workshop pratico. Walter Macorig di MAS e Vittorio Tessari di WMR hanno prima fornito i concetti di base di “business model” e di “value proposition” e quindi hanno diviso la platea in gruppi che hanno potuto da subito lavorare sviluppando idee di business base sul’online usando le metodologie illustrate e guidate dai consulenti.
L’evento ha avuto un grande successo: molti imprenditori ci hanno fermato nei corridoi per discutere dei loro casi particolri….
Ho percepito grande positività, voglia di fare, disponibilità a rimettersi in gioco… speriamo che molti di questi imprenditori riescano nella implementazione delle loro idee e in sostanza nella creazione di valore.
Il sistema paese ne ha davvero bisogno.
by Walter Macorig | 15 February 2014 | Articoli, Blog
Oggi al TalentGarden c’è stato un evento di CoderDojo: un seminario di progettazione di videogames rivolto ai ragazzi tra gli 8 e i 12 anni.
CoderDojo è una organizzazione no-profit di volontariato internazionale che organizza eventi e formazione – il tutto assolutamente gratuito – per avvicinare i giovani al mondo professionale dei computer e dell’informatica. Non parliamo quindi di semplice “utilizzo” del computer o di giocare ai videogames. Parliamo di iniziare i ragazzi al complesso mondo della programmazione e dei meccanismi interni dell’informatica.
In questo specifico evento di oggi ad esempio è stata illustrata la piattaforma Scratch, un ambiente di programmazione opensource realizzato nei laboratori del MIT di Boston, di facile utilizzo, pensato apposta per i più giovani, che consente di realizzare velocemente dei giochi interattivi.
Visto che l’evento mi passava vicino a casa ho pensato ben di portare i miei due ragazzi di 10 e 11 anni.
Al CoderDojo siamo stati simpaticamente accolti da una decina di “mentor”, volontari esperti in informatica, che nella vita sono ingegneri informatici, matematici o progettisti di film 3D, ma che come volontari si dedicano a queste pregevoli iniziative didattiche.
Oltre a noi un’altra trentina di ragazzi accompagnati dai genitori. Ciascuno con il proprio computer si è accomodato in una scrivania.
Uno dei mentor ha introdotto i ragazzi alle basi della piattaforma Scratch e quindi ha guidato passo passo i giovani nella realizzazione del primo videogame. I vari altri mentor giravano tra i tavoli e dare assistenza e a seguire chi in difficoltà..
Dopo circa due ore ogni ragazzo aveva scritto da solo il suo videogame: uno squalo in una vasca deve sfuggire dalle chele del granchio cattivo e nel contempo deve riuscire a mangiare qualche pesciolino per guadagnare punti… Molto divertente.
Probabilmente quando trent’anni fa io avevo iniziato ad occuparmi di informatica per sviluppare un gioco simile con le tecnologie dell’epoca ci sarebbe voluto almeno un mese di lavoro.
Che dire una esperienza molto divertente e molto interessante. I bimbi si sono veramente appassionati ed hanno iniziato a capire i meccanismi con i quali sono costruiti i videogiochi.
by Walter Macorig | 13 February 2014 | Articoli, Blog
Ho partecipato oggi alla cerimonia di chiusura del Master in Retail Management e Marketing della Business School CUOA. Il prof. Romano Cappellari – responsabile scientifico del Master – ha saputo negli anni far crescere questo corso creandogli attorno tutta una comunità di studenti entusiasti ma anche di professionisti, imprenditori ed addetti del settore.
Ogni anno il prof. Cappellari organizza per la cerimonia di chiusura una serata invitando autorevoli ospiti che illustrano casi aziendali di successo e innescano occasione di dibattito sulle migliori prassi del marketing e del retail.
Quest’anno ospite il direttore risorse umane del Gruppo Moncler, Francesco Omodei Salè oltre alla presenza del presidente CUOA Matteo Marzotto già esperto ovviamente di mercato Fashion e di retail.
Il dott. Omodei Salè ci ha mostrato un bel video di alcuni minuti sul brand e sulla eredità culturale di Moncler. Ci ha quindi raccontato con dovizia di particolari il caso aziendale esponendoci gli aspetti salienti della recente storia sviluppatasi negli ultimi 10 anni.
Mi ha colpito in particolare quando ci ha spiegato che l’inizio della rinascita del marchio è partito dall’Archivio Storico Fashion: la ricerca stilistica, le riedizione e riadattamento dei vecchi modelli di punta si è di fatto propagata a partire dalle radici e dalla storia dell’azienda che erano state conservate nell’Archivio aziendale.
Un plauso a chi aveva sapientemente tenuto, classificato e patrimonializzato i vecchi capi delle collezioni storiche.
Noi di MAS siamo molto sensibili al tema degli Archivi. Da anni ci occupiamo anche di questa tematica e supportiamo diversi brand del fashion nella razionalizzazione e valorizzazione degli Archivi Storici e quotidianamente vediamo caso di creazione di valore scaturito proprio da una gestione illuminata di questo asset.
Un altra cosa che mi ha colpito dell’intervento di Moncler è uno degli obiettivi più cari al suo presidente Remo Ruffini: essere globofonici – to be Globophonic – ovvero essere in grado di trasferire al mercato globale il messaggio del brand declinandolo nelle varie specificità locali.
Il Presidente Matteo Marzotto ha citato un altro caso italiano di successo, quello della Bruno Cucinelli, nel quale si ravvisano molte similitudini con la storia di Moncler.
È stato quindi il turno degli allievi del Master che oggi conseguono il diploma: un loro rappresentante è salito al tavolo dei relatori e ci ha raccontato la storia sua e della classe che negli ultimi mesi ha lavorato in modo molto duro ma molto appassionato con dedizione e speranza nel futuro. In questo momento molto difficile dell’economia e della politica italiana i giovani per fortuna continuano ad avere grandi sogni e molta energia.
Dopo la consegna dei diplomi è seguito un simpatico ed informale cocktail nel quale i giovani neo diplomati master si sono mischiati alla platea e durante il quale tutti abbiamo potuto scambiare due chiacchiere in amicizia.
Bravo al prof. Cappellari, alla direzione e a tutto lo staff del CUOA per l’ospitalità e la perfetta organizzazione.
by Walter Macorig | 16 March 2013 | Blog
Tutti oramai conoscono l’importanza delle mappe del Valore, le cosiddette Value Stream o VSM utilizzate dai manager e dai consulenti direzionali per rappresentare il flusso del valore all’interno di una organizzazione. Vedi su Wikipedia la Definizione di VSM per un riassunto.
Ma la domanda è: come si disegnano nella pratica tali mappe ? La letteratura ci invita a farlo a mano utilizzando grandi fogli A1 o A2 su cui si incollano i pittogrammi delle VSM o dei post-it colorati. In teoria questa modalità “fisica” inviterebbe il gruppo di lavoro al confronto e stimolerebbe le idee e la collaborazione.
Alcuni consulenti di nuova impostazione – come noi ??? – invece preferiscono operare direttamente a computer. In ogni caso anche se la mappa inizialmente viene disegnata su carta in un secondo momento viene comunque inserita a computer.
Come si disegnano le mappe VSM a computer ?
Da sempre il programma di disegno 2D per eccellenza è VISIO, un programma molto potente e facile da usare lanciato nel 1992 da una società indipendente e successivamente acquisito nel 2000 da Microsoft. Ovviamente questo ha comportato una grande notorietà e diffusione dello strumento che ora è parte integrante della suite Office. Di fatto il formato Visio e i file con estensione VSD e VSX sono lo standard de-facto per lo scambio di file 2D.
Ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad una diffusione sempre crescente nell’uso dei PC della Apple: i Mac, nei vari modelli. Noi tutti ad esempio in MAS usiamo il Mac da tempo. Ma anche nelle grosse corporation stiamo notando che si inizia ad affermare – specie tra i top manager – l’uso dei Mac.
Come si disegnano le mappe VSM nel MAC ?
Da sempre i programmi di disegno 2D per Mac – se volete gli omologhi di Visio per PC – sono due: Omnigraffle e Conceptdraw.
In verità la maggior parte degli utenti Mac da sempre preferisce Omnigraffle, più potente e meglio compatibile con i formati Visio. Questa preferenza si è ultimamente accentuata: ora in genere per un utente Conceptdraw esistono 10 utenti Omnigraffle come ci rappresenta il seguente grafico:
Tutti i programmi di disegno 2D vengono corredati di librerie grafiche – chiamate “stencil” – con i pittogrammi tipici delle varie necessità di disegno riferite aqd esempio ad: architettura, componenti elettrici, reti di computer…
Per disegnare le mappe del valore VSM però Omnigraffle non offre una specifica libreria mentre ne esiste una per Conceptdraw, tra l’altro fatta molto bene.
Tuttavia nel mondo Omnigraffle esiste il sito indipendente www.graffletopia.com che raccoglie migliaia di librerie di stencil aggiuntivi. Per le VSM esiste un libreria del 2009 che però non è completa e presenta dei problemi di utilizzo in quanto molti pittogrammi non sono estensibili ma fissi.
Ebbene noi di MAS ci siamo armati di pazienza ed abbiamo confezionata una nuova libreria VSM per Omnigraffle – completa dei principali simboli – che abbiamo reso disponibile gratuitamente a tutti attraverso Graffletopia.
Chi vuole disegnare le mappe del valore Value Stream VSM su Mac ora può finalmente farlo con il potente programma Omnigraffle usando la nostra libreria Value Stream Mapping v2 che si può scaricare qui.
by Walter Macorig | 25 January 2013 | Articoli, Blog
Ho partecipato oggi all’evento organizzato dall’amico Ferdinando Azzariti “Capitale Umano o persone? Quando le persone sono Pietre!” presso la nuova sede della Texa a Monastier di Treviso.
La Texa è un’azienda hi-tech Veneta che progetta e produce sistemi di diagnostica per il mondo automobilistico ed agricolo… Una storia di eccellenza, di valori del territorio e di successi internazionali… E’ nota la passione che il patron di Texa, Bruno Vianello, pone sui suoi collaboratori… testimonianza ne è questa nuova splendida sede che ci ospita e che ci viene fatta visitare: oltre agli spazi di lavoro, i grandi uffici, la fabbrica dotata dei più moderni impianti mi hanno particolarmente colpito le zone franche: il grazioso museo interno, una zona mensa che pare quasi un ristorantino alla moda, un bistrot per il relax, una zona biliardo, un bellissimo giardino con vialetti, fontane ed installazioni d’acciaio e cristallo… Insomma un posto dove si viene a lavorare volentieri.
Non poteva Ferdinando Azzariti – presidente del Salone Impresa – pensare ad una location migliore per trattare il tema dello Sviluppo del Capitale Umano.
In apertura ai lavori la consulente Sara Dal Farra di PWC ci ha introdotto al tema della valorizzazione delle Risorse Umane, citando studi di settore, aspetti metodologici ed indicandoci dei pragmatici suggerimenti per approcciare i programmi di miglioramento in quest’area.
E’ stata quindi il turno della tavola rotonda. Un gruppo di manager ed imprenditori, incalzati dalle domande di Ferdinando Azzariti e del pubblico, hanno fornito il loro punto di vista sul tema.
Bruno Vianello presidente di Texa e padrone di casa di ha spiegato le ragioni per le quali è rimasto in Italia e non ha ceduto alle tentazioni di delocalizzare: se non si investe nel territorio si è destinati ad impoverirsi in breve tempo. Nella sua azienda i suoi 450 dipendenti vengono chiamati “appartenenti”: ciascuno si sente parte dell’azienda e porta una parte di se in ufficio ogni mattina.
Alberto Zanatta – direttore generale di Tecnica – leader mondiale nel settore dell’articolo sportivo invernale – ci ha raccontato della trasformazione della sua azienda da gruppo famigliare fondato e guidato dal padre a società multinazionale con 1.700 dipendenti e manager internazionali.
Roberto Siagri – presidente di Eurotech, società che produce sistemi di microcomputer e che si avvale di circa 450 collaboratori ci ha spiegato delle complessità a gestire una struttura multinazionale – basata su team di progetto nei quali convivono talenti con fortissime capacità tecniche e manager con una forte componente di “Intelligenza Emotiva”.
Barbara Donadon – direttore generale di Altana, abbigliamento per bambino – con i suoi circa 200 dipendenti crea ed emoziona continuamente i propri clienti – mamme e papà di bambini – attraverso la creazione di prodotti fashion per piccoli uomini. Il contesto creativo e le sfidanti complessità di mercato che richiedono sempre maggiore velocità richiedono una particolare attenzione allo sviluppo delle risorse umane.
Angelica Pavan – direttore marketing della Pavan Ernesto, attrezzature per l’edilizia – rappresenta la quarta generazione della famiglia. In effetti la piccola struttura di circa 60 collaboratori viene gestita come una famiglia, con le attenzioni e la vicinanza alle persone… E anche questo tipo di gestione ha saputo portare l’azienda a fronteggiare con efficacia la crisi e ad iniziare ad aprirsi ai mercati internazionali.
Un “bravo” di cuore a Ferdinando Azzariti e a tutto il suo staff per la sua curatissima organizzazione.
Un grazie ai padroni di casa, a Bruno Vianello e a tutta la Texa.