Il nostro Blog
Strategie Vincenti per il Commercio Elettronico di Successo
L’eCommerce è sicuramente uno degli hot-topics degli ultimi anni. Il Politecnico di Milano ha aggiornato la sua annuale ricerca ed iniziano già a girare alcune prime informazioni.
In sostanza: il volume dell’eCommerce cresce da paura, Italia terribilmente indietro rispetto agli altri paesi occidentali e quindi grandi margini di miglioramento, il mobile ha superato il desktop (ovvero i consumatori usano oggi più lo smartphone o il tablet rispetto al computer)….
Poi due altre notizie interessanti:
1) il settore Fashion è uno di quelli più caldi che muove i volumi più interessante
2) le nicchie crescono, ovvero i grandi portali eCommerce (come Amazon, eBay, Zalando…) stanno crescendo come volumi di vendita ma il loro share di mercato si sta restringendo a scapito di nuovi piccoli attori che presidiano delle iper-nicchie: ergo c’e’ spazio per tutti basta avere la giusta proposta.
E’ proprio nell’ambito di esplorare le migliori modalità di entrata nel mercato online, sia per la costituzione di un vero e proprio eCommerce che piuttosto di potenziare il proprio business tradizionale che con alcuni amici consulenti abbiamo organizzato oggi una giornata di formazione rivolta alle PMI che ha ricevuto il patrocinio di Unioncamere del Veneto.
eCommerce Strategies 2015: tutti i segreti per l’eCommerce di Successo
In sala oltre 250 persone che la mattina hanno seguito i lavori proposti da consulenti ed esperti sul tema delle strategie abilitanti per il commercio elettronico.
Noi di MAS abbiamo tenuto un intervento su concetti di marketing generale ed in particolare sulla “BUSINESS CATEGORY” che è elemento fondante di ogni business e di ogni proposizione di valore. La platea è stata condotta attraverso gli elementi teorici di base e quindi – attraverso l’utilizzo di caso di studio – alla comprensione pratica dell’impatto della CATEGORY sul mercato, sui competitor ed in ultima analisi sul potenziale di fatturato.
Nel pomeriggio ad un gruppo ristretto di circa 20 imprenditori è stato organizzato un workshop pratico. Walter Macorig di MAS e Vittorio Tessari di WMR hanno prima fornito i concetti di base di “business model” e di “value proposition” e quindi hanno diviso la platea in gruppi che hanno potuto da subito lavorare sviluppando idee di business base sul’online usando le metodologie illustrate e guidate dai consulenti.
L’evento ha avuto un grande successo: molti imprenditori ci hanno fermato nei corridoi per discutere dei loro casi particolri….
Ho percepito grande positività, voglia di fare, disponibilità a rimettersi in gioco… speriamo che molti di questi imprenditori riescano nella implementazione delle loro idee e in sostanza nella creazione di valore.
Il sistema paese ne ha davvero bisogno.
Key to TRANSFORMATION: come l’innovazione tecnologica abilita nuovi modelli di business per il settore del Fashion
Siamo stati ospiti oggi dell’ambasciata USA al convegno “Key to TRANSFORMATION: come l’innovazione tecnologica abilita nuovi modelli di business per il settore del Fashion” che si è tenuto presso il Padiglione USA ad EXPO Milano 2015.
In sala esperti di tecnologie digitali, di gestione aziendale e casi di studio di aziende del settore della moda.
Ivan Mazzoleni di Microsoft ha aperto i lavori con un interessante illustrazione degli impatti della digitalizzazione sulla trasformazione della vita di tutti noi ma soprattutto delle aziende. Gli economisti si aspettano nei prossimi 20 anni delle trasformazioni sociali ed economiche più profonde di quanto non sia avvenuto negli ultimi 300 anni !!! Le aziende che non tengono il passo e non innovano almeno allo stesso passo con cui si innova la società stessa rischiano grosso. Interessante notare che il 90% delle più importanti aziende al mondo che esistevano 50 anni fa hanno nel frattempo chiuso. Altro insight che ci arriva dagli analisiti Microsoft: dicono che il trend più importante al momento è quello della digitalizzazione del punti vendita, un argomento quindi di sicuro interesse per i lavori della giornata odierna.
MAS tiene quindi un intervento sulla creazione di valore nel settore Fashion attraverso gli archivi di prodotto. Le aziende della moda tradizionalmente non hanno un approccio strutturato alla conservazione del proprio know-how, che pure ne è il valore più importante. Ecco che quindi l’Archivio, che spesso esiste ma magari non è ben organizzato, diventa un fattore strategico di competitività di di Cultural Heritage. MAS conduce la platea attraverso le best-practice messe a punto negli anni presso alcuni brand primari del settore Fashion.
Paolo Frixione, esperto di tecnologie digitali di Softjam, ci aiuta a capire quali sono gli strumenti e le tecnologie oggi concretamente fruibili per le aziende, Microsoft in particolare è uno dei principali e più avanzati attori di questa offerta. Paolo ci illustra un caso di studio applicato presso un’azienda cliente di digitalizzazione dell’archivio di prodotto. Facilità d’uso, immediatezza, capacità di gestire in modo condiviso informazioni di tipo multimediale… sono le principali caratteristiche dell’applicazione.
Paola Bruschi è vice-president di BasicNET – azienda del settore fashion quotata in borsa e che opera con alcuni importanti marchi come Superga, Robe di Kappa e K-Way… – ci racconta il proprio caso aziendale basato sul “Business System” che integra digitalmente tute le informazioni di gestione dell’azienda. Il disegno del sistema era stato pensato e progettato addirittura vent’anni fa in modo assolutamente coraggioso ed innnovativo per l’epoca. Effettivamente poi gli sviluppi tecnologici successivi lo hanno sostenuto e reso possibile. Tutte le operations, anche distribuite sul territorio, oggi risultano perfettamente integrate e vi è una forte enfasi sulla multimedialità.
Chiude i lavori l’intervento di Mauro Caviola – Technology Area Manager at Miroglio, uno dei principali retailer fashion italiani con i suoi oltre 1300 punti vendita.Ci racconta di come l’azienda abbia subito una trasformazione digitale partendo da semplici ma efficaci innovazioni basate ad esempio sulla adozione di nuove soluzione di posta elettronica fino ad arrivare ad un più pervasivo supporto basato su avanzati sistemi CRM e di APP per eCommerce assistito in uso alla rete vendita.
Convegno molto interessante e stimolante. In sala erano presenti alcuni manager dei principali marchi italiani della moda che in una fitta sessione di domande e risposte hanno potuto approfondire i temi trattati dai relatori.
Il futuro del Lusso Sostenibile: tavola rotonda di inaugurazione di Origin Passion and Beliefs
Il convegno di apertura del Salone ORIGIN di Vicenza è stato incentrato sul tema della “sostenibilità” e noi di MAS ne siamo stati assieme all’Ente Fiera gli organizzatori avendo contribuito alla definizione dell’agenda e alla formazione di un panel di relatori di eccellenza che potessero fornire un quadro su questo argomento.
Il tema è infatti molto esteso, complesso e di grande attualità. Per sostenibilità intendiamo quelle pratiche che mirano a progettare, produrre, distribuire e smaltire prodotti Fashion con una attenzione all’impatto sull’uomo, sulla società e sull’ambiente. Gia da questa semplice definizione si può capire quanto complesso sia l’argomento e quanta variabilità vi sia contenuta.
E’ un dato di fatto che le principali marche del lusso e del fashion top di gamma hanno da tempo intrapreso forti programmi di sostenibilità sia adottando delle specifiche pratiche di gestione che incorporando i temi della sostenibilità all’interno della propria comunicazione sia di branding che istituzionale con gli eventuali bilanci sulla responsabilità sociale d’impresa anche chiamati all’inglese CSR corporate social responsibility.
Al di là degli aspetti etici o di buonismo è un dato di fatto che le marche premium di fascia alta e molto costose cerchino di incorporare nel prodotto ulteriori valori per ulteriormente differenziare o per sostenere una politica di prezzo. La sostenibilità può costituire appunto uno di questi valori. Ce ne sono poi altri ma ne parleremo in un altro apposito articolo.
Il convegno di apertura di ORIGIN di venerdì 15 giugno ha appunto trattato il tema della sostenibilità nel fashion. Essendo rivolto ad una platea di visitatori ed espositori internazionali ha visto tutti i relatori cimentarsi con l’inglese, lingua ufficiale dell’evento.
Dopo il saluto istituzionale del Presidente della Fiera Matteo Marzotto viene presentata una importante ricerca svolta dall’Osservatorio Sistema Moda, consorzio di ricerca inter-universitaria tra le Università di Politecnico di Milano, Padova e Firenze che indaga e studi i temi legati al mondo del Fashion. Il professor Federico Caniato del Politecnico di Milano e Laura Macchion, Research Fellow, dell’Università degli Studi di Padova illustrano i principali risultati della Ricerca dell’Osservatorio su “Produzione consapevole nel settore moda: sostenibilità nella filiera per la creazione del valore”.
Studio molto interessante che purtroppo per mancanza di tempo viene solo sinteticamente presentato. Successivamente all’evento molte imprese ci hanno infatti manifestato desiderio di poter prendere visione in modo più accurata del lavoro svolto dai professori. Vedremo magari di organizzare un momento di approfondimento con i professori. Chi altri fosse interessato ci faccia sapere e vedremo di coinvolgerlo.
Successivamente la giornalista moderatrice Barbara Rodeschini di Milano Finanza Fashion introduce gli altri ospiti e li guida con domande appropriate a discutere sul tema della sostenibilità.
Primo tra gli ospiti è il noto imprenditore calzaturiero Luigino Rossi, presidente di Rossimoda – Gruppo LVMH – che ci racconta brani di storia del fashion e di come già decenni or sono il tema della sostenibilità fosse tenuto in seria considerazione dai principali stilisti delle griffe francesi con cui lui collaborava.
Vittorio Cianci – titolare di LART e consigliere di ANTIA, l’Associazione Nazionale del Tecnici di Abbigliamento che raccoglie i tecnici del settore delle principali casi del fashion – ci illustra un punto di vista molto tecnico e legato ad aspetti chimico/fisico e legati ai capitolati di fornitura, tema molto complesso e spinoso. Spesso ai nostri artigiani che lavorano per le grandi firme sono proposti – o meglio imposti – capitolati tecnici molto stringenti che associano ad aspetti chimico fisici alcune variabili legate alle sostenibilità.
Giambattista Matteotti è il direttore per il sud Europa di TÜV NORD, uno dei principali enti di certificazione mondiale. Matteotti ci racconta di alcune best-practice di aziende di eccellenza e dei vari standard internazionali di certificazione sui temi della sostenibilità: gli unici strumenti che possono garantire davvero al consumatore finale la effettiva messa in pratica delle appropriate politiche. Tra le varie certificazioni quella più diffusa tra le aziende del fashion è la SIA SA8000.
Uno stretto dibattito finale vede coinvolti alcuni relatori internazionali: Stefan Siegel – fondatore di Not Just a Label – piattaforma online che promuove i designer emergenti del fashion, Tara St. James – Study N.Y. / Brooklyn Fashion & Design Accelerator – una stilista molto attenta ad utilizzare prodotti eco-compatibili, e Lovisa Sunnerholm – di AEG / Electrolux – azienda da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità. Ascoltando gli ospiti internazionali ci rendiamo conto che all’estero facciano molto sul serio e vi sia una forte sensibilità su questi temi che sono considerati strategici. In Italia abbiamo ancora molto da lavorare su questo.
Il convegno è stato molto stimolante ed interessante anche se purtroppo vista la vastità degli argomenti i temi sono stato solamente accennati. Ricordiamo a quanti fossero interessati ad approfondire l’argomento di segnalarsi utilizzando la nostra scheda di richiesta informazioni, li terremo informati di eventuali prossime iniziative in merito.
Vi aspettiamo al salone Origin assieme alle eccellenze del Made-in-Italy
MAS quest’anno è presente con un proprio stand al Salone Origin di Vicenza dal 15 al 18 maggio: Origin passions and beliefs.
Origin è un nuovo evento – alla sua seconda edizione – ed unico nel genere: rivolto agli addetti ai lavori dei settori fashion – tessuti, abbigliamento, pelletteria, stone… – le eccellenze artigiane del Made-in-Italy propongo le proprie abilità e le indirizzano ai mercati internazionali. Sono attese visite da parte dei principali brand del lusso e dei maggiori retailer internazionali.
Accanto alle aziende vi sarà anche un gruppo di designer internazionali del fashion, selezionati dalla nota piattaforma Not-just-a-label.
MAS nell’ambito della collaborazione con l’Ente Fiera sta curando un evento convegno che si terrà venerdì 15 maggio mattina sul tema della “sostenibilità nelle aziende del fashion” al quale parteciperanno importanti esperti del settore. L’agenda non è ancora del tutto stabilizzata ma daremo presto notizie sulla composizione del panel di relatori.
Vi aspettiamo tutti venerdì 15 maggio al nostro stand MAS MANAGEMENT NETWORK.
L’impresa sostenibile – Convegno organizzato da Antia e Sistema Moda Italia
Si è svolto lo scorso 25 marzo a Dossobuono di Villafranca (VR) il convegno “L’impresa Sostenibile – Il valore della sostenibilità per il Made In Italy”, organizzato da Sistema Moda Italia e ANTIA (Associazione italiana tecnici pofessionisti del sistema moda) allo scopo di “affrontare l’argomento della sostenibilità, dandone una prospettiva di responsabilità sociale, ambientale ed economica, con testimonianze concrete di come sia possibile uno sviluppo produttivo compatibile con il territorio e l’ambiente circostante”.
Il tema rimane di grande attualità: la sostenibilità sociale e ambientale è ormai un asset indispensabile per le imprese del tessile-abbigliamento. Non si tratta semplicemente di una scelta etica, ma di un argomento di investimento “business oriented” rivolto ad un ampio target di consumatori sempre più informati ed attenti, orientati a scegliere prodotti del settore moda realizzati e distribuiti secondo modalità compatibili con uno sviluppo sostenibile.
Come MAS siamo sempre attenti a questo tipo di eventi, lavorando fianco a fianco con tante imprese interessate al tema della sostenibilità, ed insieme seguendo un percorso che possa fare delle scelte etiche aziendali un valore aggiunto. La reputazione di ogni brand è largamente influenzata dal comportamento sostenibile delle imprese collegate, e le informazioni in questo senso acquisiscono sempre più importanza e visibilità nei media.
Al convegno sono intervenuti Piermario Barzaghi (Risk & Compliance, Climate Change and Sustainability Practice di KPMG Advisory Spa) e Francesca Rulli (Sustainability & Project Manager di Process Factory), che hanno analizzato lo scenario presente e futuro nel quale le aziende del settore dovranno muoversi per accedere al mercato ed essere competitive dal punto di vista dello sviluppo sostenibile lungo tutta la filiera produttiva e la catena di distribuzione, adottando “modelli di gestione coerenti, condivisi, affinchè essi possano rappresentare una leva strategica per costruire un business sostenibile adatto a generare valore”.
E’ seguita una tavola rotonda, cui hanno partecipato imprenditori “pionieri” della sostenibilità che ormai da tempo hanno abbracciato una vision d’impresa sostenibile a livello ambientale e sociale: Andrea Crespi (Eurojersey Spa e Consigliere Delegato per la sostenibilità di Sistema Moda Italia), Luca Galvani (Giorgio Armani Operations Spa), Alberto Gregotti (Presidente di Antia) e Alfonso Saibene Canepa (Canepa Spa), moderati da Cinzia Zuccon Morgani del Giornale di Vicenza. Insieme hanno raccontato le loro esperienze passate e delineato lo scenario del prossimo futuro, in cui l’operatività sarà rivolta ai processi innovativi e alla loro misurazione, monitoraggio e analisi; uno scenario in cui le scelte sostenibili d’impresa sono destinate a diventare elementi fondanti del marketing, nonché motivo di coinvolgimento di ogni azienda collegata, di ogni dimensione e posizionamento all’interno della filiera tessile-moda.
In conclusione, per giungere ad una sintesi degli obiettivi dell’incontro, si è sottolineato come l’argomento della sostenibilità non debba considerarsi una mera possibilità, bensì una “condizione per presidiare i mercati in modo autorevole”, particolare quanto mai importante nel settore del fashion, soprattutto di alto livello qualitativo. Si cerca dunque sempre più il coinvolgimento di professionisti, tecnici, imprenditori, nonché di clienti e fornitori all’interno della filiera, tutti chiamati ad un lavoro di necessaria collaborazione per un futuro sostenibile.
Digital Fashion Futures
Ha inizio oggi la terza conferenza internazionale di Europeana Fashion “digital Fashion Futures” in collaborazione con il museo della moda Momu di Anversa, in Belgio.
Il progetto Europeana Fashion mette insieme più di 22 partner europei, appartenenti a 12 nazioni. La rete è composta da istituzioni culturali pubbliche ed enti privati, principalmente musei e archivi, che hanno reso pubblico parte del loro patrimonio digitale mediante il portale di europeana fashion (europeanafashion.eu).
La conferenza affronta lo sviluppo futuro per il patrimonio del fashion nell’era digitale. Due i temi affrontati: come i contenuti digitali del fashion possono essere utilizzati dagli operatori del settore e qual è il ruolo degli aspetti digitali nei futuri modelli di business del fashion.
L’importanza di un sistema integrato di controllo di gestione in azienda
Lo scenario globale competitivo in cui le aziende oggi si confrontano e si sviluppano è radicalmente cambiato soprattutto nel corso di quest’ultimo decennio. Fino a non molto tempo fa la competizione fra le aziende era quasi esclusivamente basata su aspetti più legati alla qualità del prodotto e al marketing – inteso come servizio al cliente -, mentre la variabile prezzo assumeva un ruolo quasi secondario.
Oggi però lo scenario globale è decisamente mutato e, in un contesto dove prezzi e volumi cominciano a contrarsi, i risultati economici e l’equilibrio finanziario per essere conseguiti e mantenuti, necessitano di opportune azioni mirate precedute da un’attività di controllo della gestione nei suoi vari aspetti. Questo rappresenta per l’azienda un’opportunità di cambiamento negli strumenti di guida e il controllo di gestione tende ad assumere un’importanza strategica non solo per la gestione operativa quotidiana dell’impresa, ma anche per le scelte di natura strategica di lungo periodo.
Nella mia esperienza professionale di consulente in finanza e controllo di gestione, ma anche in quella dei miei colleghi che si occupano di produzione, nuove tecnologie, innovazione di processo, ho spesso riscontrato situazioni in cui di fatto mancano strumenti per gestire la competizione con i concorrenti in chiave strategica (in mercati sempre più globalizzati e turbolenti!), mancano strumenti di controllo di gestione (in molte aziende, ad esempio, il costo di prodotto viene ancora calcolato con metodi oramai obsoleti), e di gestione e organizzazione della produzione. Il nuovo scenario competitivo invece impone alle imprese che voglio crescere di dotarsi di moderni sistemi di controllo di gestione, che permettano al management di prendere delle decisioni sia di lungo che di breve periodo in diversi ambiti della gestione aziendale. È necessario inoltre poter monitorare i risultati delle scelte del management, sia a livello strategico che operativo, potendo cosi avviare azioni correttive ove necessario.
L’instabilità che domina oggi l’arena competitiva sta quindi dando sempre maggiore rilevanza alle attività di pianificazione e controllo. Ma non può esservi planning senza un efficace sistema di reporting. Troppo spesso in azienda si elabora un numero eccessivo di report, in molti casi finalizzati a “tamponare” un fabbisogno informativo contingente senza essere poi aggiornati nel tempo, altri invece sono di natura periodica ma, non venendo gestiti nel modo corretto, non sempre risultano essere utili ed adeguati alle mutevoli esigenze aziendali.
L’implementazione di un sistema di controllo di gestione efficace, presuppone inoltre che ci siano all’interno dell’azienda obiettivi strategici condivisi da tutto il personale, e non solo dall’Alta Direzione. Proprio in quest’ottica, il sistema di controllo di gestione dovrebbe essere interrelato con corretti meccanismi di definizione delle responsabilità e delle competenze, di selezione e valutazione del personale e di un sistema premiale per incentivi.
L’analisi dei processi come strumento di qualità
Le organizzazioni che non implementano approcci strutturati e sistemi di monitoraggio Qualità, spesso presentano le seguenti caratteristiche:
- Orientamento alla quantità prodotta, anziché alla Qualità
- Deresponsabilizzazione delle persone
- Indicazioni poco chiare che spesso non arrivano agli operatori coinvolti nel processo produttivo
- Atteggiamento spesso più orientato alla ricerca del colpevole anziché delle cause
Tale approccio identifica chiaramente un NON orientamento al miglioramento continuo, poiché impedisce l’individuazione delle problematiche, che pertanto rimangono nascoste. La presenza costante delle Non Conformità di prodotto deriva dunque da:
- Scarsa attenzione alle dinamiche di processo
- Gestione che non si basa su dati empirici rilevati (rilevazioni, tempistiche, incidenze percentuali, standard di riferimento…)
- Utilizzo di terminologie e linguaggi differenti o poco efficaci nel trasmettere le informazioni
Procedure di processo NON formalizzate dunque. Il Processo definisce il “che cosa” di una trasformazione – “Cosa ottengo da cosa e con quale obiettivo?”. La Procedura definisce il “come” di una certa attività – “Come realizzo una certa cosa?”; la procedura descrive in modo (più) preciso le regole da seguire per svolgere determinate operazioni le sequenze di attività e di decisioni, gli eventi che innescano una certa attività o decisione. Per definire corrette procedure e standard è essenziale analizzare nel dettaglio i processi. Esistono molteplici strumenti per l’analisi e la mappatura dei processi. In ogni caso il punto di partenza è l’attenta osservazione sul campo e la rilevazione dei dati di performance di processo. Tale approccio è essenziale per poter costruire un percorso strutturato che mira all’implementazione di un sistema Qualità orientato al miglioramento continuo.
Sostenibilità e tracciabilità per la creazione del valore – Convegno sul settore Moda
Il tema della Sostenibilità sta diventando sempre più centrale per le imprese, e particolarmente per quelle che producono manufatti di alta qualità. Lo scenario produttivo e commerciale infatti, da questo punto di vista, è in veloce evoluzione.
A monitorare la situazione italiana ci pensa l’Osservatorio Sistema Moda, un progetto di ricerca nato proprio con l’obiettivo di “offrire un’opportunità di riflessione sulle sfide che il Sistema Moda del nostro paese deve affrontare, fornendo schemi interpretativi sui cambiamenti in atto e risposte concrete alle esigenze di conoscenza delle imprese”. Il tutto partendo dall’analisi di casi concreti e di confronti con la letteratura internazionale, nell’ottica di offrire un punto di vista tecnico sull’argomento della Sostenibilità. Tale progetto vede la partecipazione congiunta del Politecnico di Milano, dell’Università degli studi di Padova e dell’Università di Firenze (a fondo pagina l’elenco completo dei collaboratori).
I risultati di questi studi sono stati presentati il 12 novembre scorso presso la sala Consiglio del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, durante il convegno intitolato “SHOPPING CONSAPEVOLE NEL SETTORE MODA: Tracciabilità e sostenibilità nella filiera per la creazione del valore”, in una tavola rotonda cui hanno partecipato da un lato i ricercatori dei vari atenei e dall’altro i rappresentanti delle principali realtà imprenditoriali del fashion. Sono stati discussi gli aspetti di maggiore interesse sul tema, tra i quali i driver e le best practice per la sostenibilità, sia sociale che ambientale, i rapporti con i fornitori, la comunicazione e le aspettative del cliente finale.
L’idea della Sostenibilità e della Tracciabilità della filiera del Made in Italy nasce dalla consapevolezza che i processi di produzione implicano una serie di esternalità che possono incidere considerevolmente sulla salute delle persone e dell’ambiente, sulla sicurezza individuale, sullo sfruttamento delle risorse naturali. In tale scenario socio-produttivo, per le imprese di qualità lo Sviluppo Sostenibile diventa automaticamente un valore, nonché una chiave per rilanciarsi: ciò che è attraente per il consumatore è il prodotto finito nel suo senso più ampio, che comprende tutte le modalità con cui è stato progettato, realizzato, confezionato, in quali ambienti, da chi e in quali condizioni… dalle materie prime alle lavorazioni al trasporto, ogni stadio della filiera è importante. Così come è fondamentale saper comunicare una spiccata attitudine aziendale al tema della Sostenibilità.
La Tracciabilità di filiera, dalla materia prima al punto vendita, vede i suoi principali campi di applicazione non solo nell’ambito del marketing, ma anche come mezzo di controllo per l’organizzazione interna oltre che, ovviamente, come strumento contro la contraffazione.
La sensibilità di consumatori ed imprese per questi temi, parallelamente, è da tempo in costante ascesa, sebbene con qualche ritardo del settore Moda nel suo complesso. La divulgazione di informazioni tecniche su come agire per promuovere lo sviluppo sostenibile ha dunque lo scopo di contribuire ad un’accelerata nell’applicazione di princìpi che si impongono sempre con maggior forza, in un’ottica imprenditoriale che, di pari passo con quella del consumatore responsabile, coinvolga l’intero sistema socio-economico-ambientale.
Il Sistema Italia ha fatto numerosi passi avanti, ma il cammino è ancora molto lungo.
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Collaborano all’Osservatorio Sistema Moda Italia:
Alessandro Brun, Federico Caniato, Maria Caridi, Andrea Sianesi, Gianluca Spina – Dip. di Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano;
Alessandro Da Giau, Pamela Danese, Andrea Lion, Laura Macchion, Andrea Vinelli – Dip. di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali, Università degli studi di Padova;
Romano Cappellari – Dip. di Scienze Economiche e Aziendali, Università degli studi di Padova;
Romeo Bandinelli, Rinaldo Rinaldi – Dip. di Ingegneria Industriale, Università di Firenze.
MAS al Fashion Digital Meet 2014: breve resoconto
Nell’ambito della rassegna DIGITALmeet 2014, venerdì 24 ottobre si è svolto nella prestigiosa sala conferenze del Lanificio Conte di Schio (Vi) l’incontro “Archivi Vivi: il Fashion nell’era Digitale”, a cui anche quest’anno MAS ha partecipato con entusiasmo ed in particolare grazie alla presenza di Walter Macorig in veste di co-relatore.
DIGITALmeet è una rassegna in quattro giornate di meeting e conferenze organizzata nel Nordest e giunta alla seconda edizione, i cui temi centrali sono quelli della digitalizzazione delle imprese, dell’applicazione delle nuove tecnologie in ambito aziendale, del presente e del futuro dell’e-commerce ed in generale dell’utilizzo delle tecnologie digitali nei processi aziendali, dall’ordinativo alla fatturazione passando per i sistemi informatizzati di gestione d’impresa e, naturalmente, il marketing on-line.
L’incontro “Archivi Vivi: il Fashion nell’era Digitale”, organizzato in collaborazione con MAS dalla Fondazione Comunica di Gianni Potti (presidente nazionale Confindustria servizi innovativi), più che un normale convegno è stato pensato come un meeting interattivo tra più di 150 studenti degli istituiti di moda ed un gruppo di manager, tecnici ed esperti del settore. Tema: i cambiamenti portati dalle nuove tecnologie digitali nel mondo aziendale del fashion. Il tutto si è svolto ovviamente sfruttando anche i maggiori canali on-line (#FashionDigitalMeet e pagina Facebook di Innovazione Moda), con diffusione in streaming (si può trovare QUI la registrazione completa, ed ampio materiale nei portali ufficiali www.digitalmeet.it e www.innovazionemoda.org), incentivando inoltre un’aperta interazione con i partecipanti sulla falsariga dei metodi BOF (“birds of a feather”).
Gli studenti hanno dapprima visitato i giardini Jancquard e la Fabbrica Alta di Schio, seguendo poi in sala la presentazione dei relatori (Lidia Zocche – responsabile servizio cultura del comune di Schio, Walter Macorig – MAS e Università IUSVE Venezia, Anna Maria Addante – dirigente scolastico IIS Ruzza, Silvia Tebaldi – coordinatrice attività extracurricolari fashion IIS Ruzza, Ruggero Toniolo – information system director Louis Vuitton Italia, Sabina Sergi – HR recruitment and developement manufacture de souliers Louis Vuitton, Riccardo Capitanio – presidente giovani Ascom Confcommercio, Enzo Sisti – innovation manager, Irene D’Agati – fashion specialist e blogger di www.nonsoloborse.net, Andrea Rambaldi – presidente Sistema Moda Confindustria Padova). Mediante una presentazione informale ed un dibattito incentrato sul botta e risposta sono potute emergere, in forma di esperienze personali, di analisi del presente e di scommesse sul futuro, le maggiori questioni riguardanti il rapporto delle imprese con le tecnologie digitali: come le modalità di progettazione, produzione e vendita si siano evolute di pari passo con gli strumenti tecnologici; quanto il Digitale possa fornire strumenti nell’ottica del miglioramento continuo; come il Web possa essere importante (ed ormai imprescindibile) mezzo di promozione nel mondo dell’Artigianato locale di qualità; come le informazioni della Rete possano costituire una risorsa fondamentale per il lavoro di creativi e designer.
Due ore intense, seguite con entusiasmo non solo dai presenti, ma anche su piattaforme on-line e blog, che contribuiranno a proseguire il dibattito, a generare nuove idee ed a collezionare i temi di maggiore interesse: terreno fertile sul quale sviluppare la prossima edizione!