Contributi per l’utilizzo da parte delle imprese di strutture qualificate per l’attività di ricerca

Contributi per l’utilizzo da parte delle imprese di strutture qualificate per l’attività di ricerca

Nell’ambito del Programma Operativo Regionale obiettivo Competitività Regionale e Occupazione parte FESR, 2007-2013 – Asse 1 Azione 1.1.3 è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale Regione Veneto (BURV) n. 63 del 10 agosto 2012 il bando “Contributi per l’utilizzo da parte delle imprese di strutture qualificate per l’attività di ricerca“.

La finalità del bando è sviluppare la competitività delle imprese, facilitando l’acquisizione di conoscenze innovative da qualificate strutture di ricerca (es. dipartimenti), aumentando la collaborazione reciproca e favorendo la mobilità dei ricercatori verso le imprese.

Le Misure di finanziamento previste dal bando sono:
– Misura I “Contributi alle imprese per il ricorso a strutture qualificate di ricerca”, con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo da parte delle imprese – singole o associate in raggruppamenti temporanei d’impresa (RTI)  – di strutture qualificate di ricerca per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
Gli aiuti sono concessi sulla base e nel rispetto del Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008.

– Misura II “Contributi per l’inserimento nelle imprese di personale qualificato di ricerca”, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nelle imprese di personale qualificato di ricerca, mediante una convenzione tra imprese e strutture qualificate di ricerca o tramite l’assunzione diretta.

La MAS da tempo opera nell’ambito della finanza agevolata, ed è in grado di valutare la fattibilità del progetto e di assistere l’azienda nella varie fasi dell’iter (stesura del progetto, presentazione, monitoraggio e rendicontazione finale).

Bando per il finanziamento di interventi a favore delle reti di imprese operanti nella Regione Veneto

Bando per il finanziamento di interventi a favore delle reti di imprese operanti nella Regione Veneto

Il supera­mento delle dif­fi­coltà eco­nomiche che stanno vivendo molte pic­cole e medie imp­rese venete, rif­lesso della gen­erale insta­bil­ità dei mer­cati inter­nazion­ali, può avvenire anche attra­verso la cos­ti­tuzione di reti di imp­rese.  Attra­verso la messa in comune di idee e competenze, l’ottimizzazione dei costi e l’apporto pub­blico,  viene favorito e sostenuto l’importante percorso che porta all’innovazione sia di prodotto che di processo.

La regione Veneto mette a disposizione contributi per interventi destinati a reti di imprese operanti nel territorio della regione Veneto. Il bando è finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per un importo complessivo di euro 5.000.000.

L’agevolazione massima concessa non deve superare il 50% delle spese ammesse o sostenute per realizzare il progetto; il contributo, comunque, non deve superare euro 150.000 per progetto e non può essere inferiore a euro 30.000.

Pos­sono parte­ci­pare al pre­sente bando le imp­rese che risiedono nella regione veneto oper­anti all’interno di una rete. La Rete deve essere com­posta da  min­imo 3 imprese.

La MAS da tempo opera nell’ambito della finanza agevolata, ed è in grado di valutare la fattibilità del progetto e di assistere l’azienda nella varie fasi dell’iter (stesura del progetto, presentazione, monitoraggio e rendicontazione finale).

Bando a sostegno della realizzazione di siti di e-commerce – Anno 2012

Bando a sostegno della realizzazione di siti di e-commerce – Anno 2012

La Camera di Commercio di Padova nell’ambito delle iniziative promozionali volte a favorire lo sviluppo del sistema economico locale, intende sostenere le imprese padovane mediante l’erogazione di un contributo economico a fondo perduto per la realizzazione o integrazione di siti web con sistemi di gestione completa della transazione e pagamento elettronico (e-commerce).

Il bando prevede uno stanziamento totale di € 70.000 e i termini per la presentazione delle domande scadono il 1° ottobre 2012, salvo chiusura anticipata in caso di esaurimento dei fondi a disposizione

E’ prevista l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore delle imprese padovane pari al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di € 5.000 per impresa.
Sono considerate ammissibili le spese sostenute per:
a) acquisizione di infrastrutture e servizi software destinati alla creazione o all’adeguamento di siti web che consentono la gestione completa di una transazione o di un ordine fino alla gestione del pagamento (e-commerce);
b) acquisizione di consulenze per la realizzazione dell’infrastruttura di cui al punto a)
c) promozione del sito di commercio elettronico dell’impresa adeguato come indicato al punto a);
d) acquisizione di strumenti e programmi per la gestione dei pagamenti e dei servizi logistici connessi alle infrastrutture informatiche di cui alla lettera a)

 

La MAS da tempo opera nell’ambito della finanza agevolata, ed è in grado di valutare la fattibilità del progetto e di assistere l’azienda nella varie fasi dell’iter (stesura del progetto, presentazione, monitoraggio e rendicontazione finale).

MAS è Business Angel alla competizione internazionale Nanochallenge

MAS è Business Angel alla competizione internazionale Nanochallenge

Dal 2005 Nanochallenge premia i migliori business plan nel campo delle nanotecnologie, favorendo i progetti innovativi e cercando di attrarre i migliori talenti dando loro la possibilità di creare una startup.
Nanochallenge è una business plan competition internazionale organizzata da Veneto Nanotech, il Distretto Italiano delle nanotecnologie e, dal 2007, da IMAST, il Distretto Tecnologico polimerici e compositi e strutture di ingegneria dei materiali.
L’iniziativa ha lo scopo di attirare le migliori idee innovative, offrendo supporto finanziario e strategico per scienziati, ricercatori e imprenditori pronti a iniziare un vero e proprio percorso imprenditoriale.
I vincitori hanno accesso alle strutture Veneto Nanotech ( laboratori, strumenti e rete finanziaria) per poter sviluppare le proprie tecnologie e prodotti. Questo li aiuta a velocizzare la fase di start-up e sviluppo della business idea ed entrare cosi nel mercato.
Nanochallenge e Polymerchallenge si pone come un “incubatore” e coinvolge attori importanti come scienziatri, imprenditori, venture capitalist, business angels, in un ambiente che ha lo scopo di essere di stimolo per lo sviluppo delle idee.
Il concorso offre mette in palio un importo complessivo di 600.000 euro: 300.000 euro per start-up che partecipano nella categoria nanotecnologie e 300.000 euro per la categoria materiali a polimero di base.
Dopo la selezione delle migliori proposte di business, una giuria internazionale sceglierà i finalisti nel corso di un evento che si svolgerà a Padova il 30 e 31 Ottobre, 2012.
MAS parteciperà ai vari step del percorso che porterà alla selezioni dei migliori business plan, con il suo consulente Dr. Gianmaria Salvato, master in Innovazione d’Impresa presso la Fondazione CUOA e vincitore nel 2008 del premio per il miglior business plan master CUOA.

Assemblea generale Acrib 2012: La ricetta per il cambiamento

Assemblea generale Acrib 2012: La ricetta per il cambiamento

In occasione dell’Assemblea Generale Acrib (associazione Calzaturieri Riviera del Brenta) tenutasi di recente, il sociologo Enrico Finzi è intervenuto, come ogni anno, illustrando il suo punto di vista in relazione all’attuale scenario. Enrico Finzi è presidente di AstraRicerche (indagini sociali e di marketing, scenari e consulenza), sociologo e giornalista professionista. Ci è sembrato interessante riportare i punti salienti del suo intervento.

Dalle ricerche periodiche è emerso che solo il 29% degli Italiani descrivono la propria condizione socio economica in termini positivi, il rimanente 71% si dimostra totalmente negativo. L’andamento appare decisamente preoccupante, basti pensare che nel gennaio 2010 il 52% diceva che le cose andavano bene, e a giugno 2011 si era al 45%. Si tratta di un tracollo concentratosi in particolare durante questi ultimi 13 mesi, mesi in cui il mercato domestico è divenuto sempre più difficile. Alla domanda “come prevede si evolva la situazione fino a giugno 2013?” solo il 39% manifesta sensazioni di ottimismo, dato molto basso se confrontato con lo stesso a gennaio 2010, che si attestava intorno al 63%.

Tuttavia negli ultimi mesi, sebbene la situazione non abbia di fatto subito alcun miglioramento, si è verificata una crescita di tale percentuale dal 34 al 39% (dato attuale), ciò significa che 2 milioni di Italiani che fino a qualche mese fa si dimostravano nettamente pessimisti, ora si rtrovano ad aver acquisito maggiore fiducia e speranza per il prossimo futuro.

Secondo il sociologo, tale dato risulta particolarmente interessante e in relazione ad esso individua quattro motivazioni alla base di questo cambio di tendenza:

  1. L’Italia calcistica, che almeno in quest’ambito è “riuscita a suonargliele alla Germania”; i grandi fenomeni collettivi a volte aiutano.
  2. L’andamento delle trattative a livello Europeo.
  3. Il ritorno all’ottimismo degli Italiani colpiti dal sisma.
  4. La constatazione derivante dall’osservazione del Popolo Italiano nelle diverse epoche che fa emergere il fatto che noi Italiani non siamo capaci di stare al lungo depressi, abbiamo bisogno di risalire dopo un periodo di crisi, quasi avessimo una propensione naturale a rialzarci in piedi.

Se non si può dire che il peggio è passato, di certo è lecito pensare che ci siano i buoni presupposti per scommettere nel futuro indipendentemente dall’andamento attuale delle cose.

Come affrontare dunque questo futuro? Dove andare? Cosa fare?

Le ricerche aiutano a capire, e ci dicono che:

  1. L’export è quello che salverà le imprese, bisogna insistere sui processi di internalizzazione
  2. Investire ulteriormente sull’innovazione digitale, sul web, che attualmente ancora pochi sfruttano; di fatto il web rappresenta una risorsa low cost e costituisce una grandissima opportunità, web inteso non solo come e-commerce ma strumento per  informare, spiegare, documentare, rendere attrattivo, in definitiva COMUNICARE.
  3. Investire di più nelle innovazioni di processo, è necessario razionalizzare l’impiego delle risorse, razionalizzare i processi , abbattere gli sprechi, senza nulla togliere alla cultura di mestiere.
  4. Potenziare il brand building, le aziende, in particolare le calzaturiere, sono ancora troppo carenti nella comunicazione, essere in grado non solo di fare ma anche di far sapere.
  5. Tornare ad avere voglia di investire.

Sarà dunque necessario orientarsi ad un cambiamento che dovrà essere continuo e per far ciò  la ricetta prevede 5 ingredienti essenziali, che secondo il sociologo, potranno veramente fare la differenza:

  1. Sognare, in questo particolare momento l’analisi razionale può solo rallentare il percorso che si intende intraprendere.
  2. Avere simpatia per il cambiamento, che ci deve incuriosire e non impaurire, è necessario chiedersi cosa si può fare di nuovo per produrre nuovi modelli di successo, e non pensare al successo passato, a quello che è stato fatto.
  3. Valorizzare maggiormente il contributo delle donne in ambito imprenditoriale.
  4. Aumentare la flessibilità che, anche se a livelli elevati, deve essere ulteriormente potenziata, perché il futuro sarà molto più dinamico di quanto non sia stato il passato.
  5. Metterci dell’ ironia e soprattutto dell’autoironia, ossia non prendersi troppo sul serio “non piangersi addosso piuttosto ridersi addosso”.

Molti gli spunti di riflessione, così come molti i punti interrogativi..

Da tutto ciò emerge però la necessità di prendere in considerazione che ora più che mai sia assolutamente necessario cambiare rotta, guardarsi intorno e capire come orientarsi al miglioramento, spogliandosi in parte dell’esperienza passata perché ormai nulla è più come una volta.

Il controllo di gestione nelle PMI

Il controllo di gestione nelle PMI

Il mondo sta attraversando, oramai da qualche anno,  la più grave crisi finanziaria dopo quella del ’29. Risulta quindi importante chiedersi quale ruolo debba avere, in tale contesto, il controllo di gestione nelle nostre PMI; è davvero importante e tale da poter contribuire alle performance dell’azienda oppure è soltanto un’attività aggiuntiva, un sovraccarico di lavoro per gli amministrativi già alle prese con la contabilità e i sempre più frequenti solleciti di pagamento.

A parere di chi scrive, il Controllo di Gestione  viene  spesso identificato come  il controllo dei costi (c.d. cost accounting and control), ma al contrario, si tratta di un importante insieme di strumenti a supporto della crescita aziendale. L’implementazione in azienda di un buon sistema di controllo di gestione infatti permette di capire se si sulla rotta giusta rispetto alla mission (visione strategica di lungo periodo) e agli  obiettivi operativi di più breve periodo, consente di valutare la bontà di una strategia di sviluppo individuando i settori dove conviene investire o, al contrario,  disinvestire,  fornisce strumenti pratici per monitorare i flussi finanziari e via dicendo.

Per quanto riguarda il monitoraggio della redditività dei diversi settori aziendali, si tratta di rispondere a domande del tipo “ Quanto è importante, specialmente in un momento di crisi, sapere esattamente dove l’azienda guadagna e dove perde? “ oppure “Qual è la marginalità delle diverse aree di business? “. Grazie alle informazioni elaborate dal controllo di gestione, è infatti possibile indirizzare le scelte aziendali sulle situazioni remunerative ed intervenire laddove si generano perdite o profitti non adeguati. Gli strumenti principali in questo senso sono la contabilità analitica, il reporting “segmentale” (cioè strutturato “per aree di business”) e le varie analisi di redditività correlate, che possono spingersi fino ai singoli prodotti, clienti e/o commesse.

In  merito all’utilizzo dei budget (master budget e budget settoriali), anche nelle nostre PMI dovrebbero finalmente affermarsi concetti importanti volti a far comprendere come alle “persone chiave” devono essere assegnati obiettivi chiari (fatturato, acquisizione ordini, produzione realizzata, marginalità, produttività e poco altro ) e misurabili; in corso d’opera,  si verifica se e quanto gli obiettivi vengono raggiunti e le motivazioni degli eventuali scostamenti. Gli strumenti operativi da utilizzare sono quindi il budget ed il reporting, ovvero l’assegnazione di obiettivi ed il processo di verifica.

La finanza, infine, deve essere (il più possibile) governata e non subita. In questo periodo storico difficile per le nostre PMI, sono sempre più le aziende che hanno il problema dei clienti che non pagano (ritardi e insoluti). Ma proprio per questo, a maggior ragione, è indispensabile predisporre un piano B e a volte un piano C. Molte sono le azioni che si possono compiere per governare la finanza, ma risulta fondamentale muoversi con un certo anticipo e questo risultato si può conseguire soltanto attraverso un efficace sistema di monitoraggio e gestione dei flussi di cassa.

Naturalmente la mappa degli strumenti del controllo di  gestione non si esaurisce certo qui, si pensi soltanto al monitoraggio della concorrenza (benchmarking) o alla balance scorecard, strumento di supporto nella gestione strategica dell’impresa che permette di tradurre la mission aziendale  e la strategia in un insieme coerente di misure di performance, facilitandone la misurabilità.