MAS e gli Incontri della Fabbrica del Mondo

MAS e gli Incontri della Fabbrica del Mondo

Giovedì 1 giugno 2023 dalle ore 18:00 si svolgerà a Villa Draghi di Montegrotto Terme (Pd) la prima serata degli “Incontri della Fabbrica del Mondo” intitolata Il cantiere della transizione ecologica.

 

MAS Management Network è infatti orgogliosa di supportare l’iniziativa che vede impegnarsi in prima persona e per il secondo anno consecutivo l’attore Marco Paolini e il divulgatore scientifico Telmo Pievani in un dialogo aperto con numerosi ospiti, sul tema dell’ambiente ed in particolare dell’acqua e delle risorse idriche.

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Maggiori informazioni sul sito incontridellafabbricadelmondo.org

 

“Incontri di Fabbrica del Mondo” è una manifestazione itinerante di carattere nazionale diretta da Michela Signori e ideata con Jolefilm, in cui artisti e scienziati, giornalisti e filosofi, intellettuali e scrittori, economisti e imprenditori si danno appuntamento per parlare, condividere con il pubblico le loro visioni, organizzare pensieri sui temi dell’ambiente, del presente e del futuro, ponendo le basi per una narrazione collettiva e offrendo spunti e punti di vista originali.

Le serate si svolgeranno:

  • a Montegrotto Terme (Pd) nei giorni 1, 2 e 3 giugno 2023
  • ad Assisi (Pg) nei giorni 25, 26 e 27 agosto 2023
  • a Trani il 22 settembre 2023

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MAS Management Network è a fianco di Jolefilm sia per fornire supporto organizzativo, sia per l’importanza dei temi ambientali e di sostenibilità; nell’edizione 2023 si parlerà dell’acqua e delle risorse idriche, che rappresentano l’oggetto dell’impegno di tante aziende relativamente alle iniziative a favore della sostenibilità ambientale, specialmente nel mondo del fashion dove la produzione, in particolare delle materie prime, fa un ingente uso di acqua. L’innovazione tecnologica passa anche attraverso opportunità come questa.

Vi aspettiamo a Montegrotto!

Qui sotto l’invito di Marco Paolini:

Federmoda e studenti Iusve assieme per un Workshop sul digitale

Federmoda e studenti Iusve assieme per un Workshop sul digitale

Nell’ambito di una collaborazione ormai salda tra la Federazione Moda Italia e l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia, Walter Macorig di MAS ha guidato una sua classe di studenti del quarto anno universitario in Marketing Digitale alla partecipazione a cinque progetti d’esame nel settore fashion.

Un Workshop di dieci giornate, con il supporto di Federmoda, ha affrontato il tema dei “negozi tradizionali” e del loro posizionamento all’interno dei nuovi canali digitali. Si è trattato inoltre di raccogliere informazioni nei distretti della moda del territorio, interrogando imprenditori, commercianti e clienti, al fine di analizzarne le attitudini, i desideri e le prospettive rivolte alle nuove tecnologie digitali applicate al lavoro, alla compravendita ed ai servizi connessi per quanto riguarda i prodotti del fashion.

Dal lavoro degli studenti dello Iusve è emerso, per esempio, che il 67% degli imprenditori del settore abbigliamento è interessato a corsi di aggiornamento e più della metà vorrebbe fossero incentrati proprio su tecnologia e nuovi media. I commercianti vedono i social network come un’opportunità e l’83% di essi ritiene che, con la giusta formazione, potrebbe raggiungere più clienti attraverso questi canali. Dell’intero campione di intervistati, ben l’84% non ha mai in precedenza organizzato eventi nei propri punti vendita. Un quadro che ha delineato debolezze e necessità di una Digital Strategy, ma anche nuove risorse, opportunità e grande desiderio di aggiornamento.

La commissione d’esame del Workshop era composta da Riccardo Capitanio, vice presidente nazionale di Federmoda e di Federmoda Veneto, assieme a Michele Trolese, esperto in comunicazione digitale per Iwg Italia, e Tommaso Zanin, co-fondatore di Viamadeinitaly.

I giovani partecipanti hanno potuto così confrontarsi da un lato con le realtà imprenditoriali del territorio, e dall’altro con le istanze organizzative e strategiche a più alto livello, che la Federazione Moda Italia cerca di coordinare in un’ottica di sistema che coinvolge addetti ai lavori, consulenti, tecnici e, come in questo caso, anche studenti. I ragazzi hanno infatti portato nuove idee e punti di vista che saranno di certo un ottimo stimolo per continuare a generare sempre più servizi rivolti ai fashion retailer, a migliorare l’efficacia delle campagne sui nuovi media, nonché a consolidare la dimestichezza con gli strumenti digitali in senso lato.

Metaverso e Fashion: piattaforme e attività

Metaverso e Fashion: piattaforme e attività

Metaverso è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si viene rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Nel romanzo, il protagonista desidera fuggire dall’opprimente ambiente circostante creando una realtà virtuale tramite il computer.

Il metaverso è il concetto di un universo 3D pre-esistente online, che combina vari spazi virtuali differenti. Può essere visto come una futura evoluzione di Internet, dove l’ambiente 3D permetterà agli utenti di lavorare, incontrarsi, giocare e socializzare insieme. Il metaverso unirà tutti gli aspetti della vita quotidiana in un unico luogo. Considerando che molte persone lavorano già da casa, nel metaverso si potrà entrare in un ufficio 3D e interagire con gli avatar dei propri colleghi. Anche il lavoro potrebbe essere legato al metaverso e fornire un reddito direttamente utilizzabile al suo interno.

Le Piattaforme più famose per entrare nel Metaverso sono:

  • Sandbox: è un metaverso virtuale diventato popolare da quando ha annunciato la sua partnership con Meta. I suoi avatar hanno uno stile visivo a blocchi come Minecraft e possono costruire, possedere e monetizzare utilizzando NFT e SAND. Non è ancora disponibile ma in attesa si può visitare il sito e interagire con la community;
  • Stageverse: è una nuova piattaforma virtuale per esperienze immersive e consente agli utenti di assistere a concerti attraverso filmati 3D a 360° ed effetti speciali;
  • Decentralnd: è un mondo della realtà virtuale del Metaverso creato da Ethereum. In questo universo virtuale gli utenti una volta iscritti possono creare edifici virtuali, case, parchi e far pagare agli altri la visita.

I Brand utilizzano il metaverso per diverse attività e sono le seguenti:

  • Il 25% ha l’obiettivo di selling virtuale (NFT, prodotti);
  • Il 33% utilizza il Metaverso per promuovere il proprio brand ed allargare la customer base;
  • Il 37% lancia nuovi prodotti tramite il canale Metaverso, la maggior parte tramite campagne e spot;
  • Il 5% promuove articoli già in commercio;
  • Il 21% ha sviluppato soluzioni proprie, senza fare leva su piattaforme esistenti.

Brand di lusso come Gucci, Dolce & Gabbana, LV ed Etro in pieno effetto FOMO (“fear of missing out”), non hanno preso l’occasione di aprire i loro flagship store nei Metaverse Fashion District creando per gli utenti delle vere e proprie esperienze immersive. Ne è un esempio la Metaverse Fashion Week, cha ha avuto luogo lo scorso marzo a Decentraland e che ha rappresentato la prima e più grande fashion week interamente digitale del mondo con quattro giorni di sfilate e oltre 60 brand, designer e artisti dai nomi noti.

Il metaverso non esiste ancora del tutto, ma alcune piattaforme contengono alcuni elementi che si avvicinano molto a questo concetto. I videogiochi offrono attualmente l’esperienza di metaverso più vicina a questa idea. Gli sviluppatori hanno superato i loro limiti rispetto a cosa può essere considerato un gioco, organizzando eventi in-game e creando economie virtuali al loro interno.

Al momento non si sa se in futuro si riuscirà a costruire un unico metaverso. Nel frattempo però si possono già testare dei progetti in questo nuovo stile e continuare ad integrare sempre di più la blockchain nella vita quotidiana di tutti noi.

Business Process Management: nuove tecnologie e miglioramento continuo

Business Process Management: nuove tecnologie e miglioramento continuo

Il Business Process Management (BPM) è una combinazione di strumenti e soluzioni che aiuta le organizzazioni a raggiungere un livello ottimale di automazione, gestione e ottimizzazione dei processi. Lo scopo delle metodologie BPM è promuovere il miglioramento continuo, la scalabilità e l’efficienza operativa utilizzando un approccio olistico, analizzando e migliorando i processi aziendali.

La gestione dei processi aziendali è quindi una disciplina organizzativa mediante la quale si analizza lo stato delle cose e si identificano le aree di miglioramento per creare un’organizzazione più efficiente ed efficace tramite la definizione, la progettazione, l’esecuzione, il monitoraggio e l’ottimizzazione dei processi aziendali. Semplificando i processi ed eliminando gli sprechi è posibile ridurre i costi e migliorare la qualità dei propri prodotti e servizi.

Inoltre, la gestione dei processi aziendali aiuta le organizzazioni a essere più reattive alle mutevoli esigenze dei clienti e del mercato e ad adattarsi rapidamente alle nuove tecnologie e ai nuovi modelli di business. Questo avviene implementando una strategia BPM. Le fasi del ciclo di vita di una strategia BPM sono:

  1. PROGETTAZIONE: La maggior parte dei processi include un modulo per raccogliere i dati e un flusso di lavoro per elaborarli. Viene creato uno schema che identifica chi sarà il proprietario di ogni attività in ogni flusso di lavoro.
  2. DISEGNO DI UN MODELLO: Si rappresentano i processi con un layout visivo, includendo dettagli come tempi, scadenze e condizioni per dare un’idea chiara della sequenza degli eventi e del flusso dei dati durante ogni processo.
  3. ESECUZIONE DEI PROCESSI: Si eseguono i processi, testandoli prima dal vivo con un piccolo gruppo e poi attivandoli per tutti gli utenti. E’ importante assicurarsi di limitare l’accesso alle informazioni sensibili.
  4. MONITORAGGIO: Si osserva ogni processo del flusso di lavoro in azione. Si identificano le metriche per valutare i progressi, misurare l’efficienza e individuare eventuali colli di bottiglia, anche mediante la registrazione di dati e l’utilizzo di tecniche di business intelligence.
  5. OTTIMIZZAZIONE: Durante le analisi di monitoraggio vengono annotate eventuali modifiche che devono essere apportate ai moduli, ai processi o al flusso di lavoro per renderli più efficienti. Anch’esse vanno implementate e monitorate.

Le più diffuse best practices per la gestione dei processi all’interno di una strategia BPM comprendono la definizione di scopi e obiettivi chiari (relativamente ai risultati che si vogliono ottenere), il coinvolgimento di tutte le parti interessate, la documentazione di tutte le analisi di processo (anche per tenere traccia dei progressi nel tempo), il monitoraggio sistematico delle prestazioni, l’utilizzo di nuove tecnologie (in particolare digitali) e infine la promozione di una cultura del miglioramento continuo all’interno della realtà aziendale.

Con tutte queste componenti ben organizzate, le aziende possono raggiungere elevati livelli di efficienza aumentando la propria competitività, soprattutto considerando che oggi gli strumenti tecnologici per gestire una strategia BPM sono alla portata di tutti.

Il marketing strategico in 5 fasi

Il marketing strategico in 5 fasi

Il marketing strategico è il processo attraverso il quale un’impresa determina la strategia competitiva più adatta per conseguire i propri obiettivi di medio-lungo termine. Poiché in generale le attività di marketing aiutano ad attirare le persone verso la propria attività, è essenziale non solo sapere come attirarle, ma ancor prima sapere chi sono e come poter comunicare con loro: il modo in cui si possono ottenere queste informazioni è il cuore del marketing strategico. Inoltre, il marketing strategico è ciò che viene svolto dalle aziende che hanno una strategia di marketing chiara e documentata, che guida tutta l’attività. È per sua natura misurato sul lungo periodo ed è il fondamento su cui vengono prese tutte le decisioni di marketing, al fine di creare un vantaggio competitivo sostenibile che consenta una futura crescita redditizia per l’azienda.

Una strategia di marketing può essere considerata come una guida definitiva ad alto livello che determina la direzione in cui sta andando l’azienda. Ciò influirà quindi sul piano di marketing, che è il progetto più dettagliato di come verrà attuata la strategia. Sotto il piano di marketing vi saranno attività tattiche specifiche ed azioni pratiche. Trascurare il livello strategico significa compiere azioni standard che somigliano più ad una sorta di lista di controllo: scegliere il logo, avere un sito web aggiornato e una presenza sui social media, indire una campagna pubblicitaria, ecc. Tuttavia si tratta di scelte che possono rivelarsi poco efficaci se non c’è una solida motivazione per ciò che si sta facendo. Il processo di marketing strategico, invece, prevede la conduzione di ricerche e la definizione di scopi e obiettivi che massimizzeranno l’efficacia e il successo della strategia di marketing complessiva.

L’implementazione di un piano strategico può essere sviluppata per fasi:

  1. Fase di pianificazione: è il passaggio più critico e serve ad identificare lo scopo dell’attività, le esigenze e gli obiettivi che si desidera raggiungere.
  2. Fase di analisi: la fase di analisi comporta uno sguardo esteriore su come la tua azienda si confronta con i concorrenti nel suo settore. Andranno condotte ricerche di mercato e analisi della concorrenza, cercando di ottenere una comprensione completa di chi sono i clienti, dei loro bisogni, desideri, interessi e di dove si possono trovare all’interno del mercato.
  3. Fase di sviluppo: si tratta di stabilire le tattiche di marketing che sono informate dal processo di marketing strategico, ovvero il modo in cui verranno raggiunti gli obiettivi della fase 1 riguardanti le informazioni scoperte durante la fase 2. Ciò viene deciso prevedendo la definizione del marketing mix, che è composto da prodotto (cosa viene venduto), prezzo, luogo (dove viene venduto) e promozione (canali e modalità pubblicitarie).
  4. Fase di attuazione: si inizia ad implementare la strategia sviluppata sulla base della pianificazione e ricerca di mercato. Si lancia il prodotto e si comincia a vendere.
  5. Fase di controllo: è importante verificare l’efficacia delle azioni intraprese e rivedere i processi, apportando le modifiche necessarie. Poiché il mercato è in continua evoluzione, potrebbe essere necessario rivedere alcuni aspetti delle fasi precedenti a causa delle nuove tendenze, del cambiamento degli interessi dei consumatori o del mancato successo delle tattiche scelte inizialmente.

Il marketing strategico è importante perché permette di massimizzare il ritorno sull’investimento, di valutare le opportunità in modo efficace mediante una guida che permette scelte razionali, di assicurarsi che tutto il personale si muova nella stessa direzione e infine di gestire tutte le attività promozionali in modo misurato ed efficiente. La strategia di marketing è un elemento cruciale per qualsiasi azienda che stia cercando di crescere in modo redditizio.

Intelligenza artificiale e Fashion: 6 trend per il 2023

Intelligenza artificiale e Fashion: 6 trend per il 2023

L’intelligenza artificiale (AI) si sta diffondendo in vari settori, modificando le attività aziendali tramite tecnologie creative, procedure operative più efficaci e accesso a informazioni sui consumatori che, se correttamente sfruttate, possono fornire un potenziale vantaggio competitivo. L’intelligenza artificiale può raccogliere, elaborare e trarre informazioni da tutti i tipi di dati, dalle immagini dei social media alle funzioni corporee come la frequenza cardiaca. Le tecnologie AI possono rivoluzionare il modo in cui le aziende del fashion realizzano i loro articoli per promuoverli e venderli, creando innovazione per l’industria della moda su tutta la linea, inclusi design, produzione, spedizione, marketing e vendite.

Vediamo le applicazioni più promettenti per il prossimo futuro, che saranno in grado di migliorare i modelli di business:

 

  1. PROGETTAZIONE AVANZATA
    L’intelligenza artificiale può supportare e velocizzare la fase di progettazione: da un lato, essa espande la collaborazione tra persone e aggiunge la collaborazione tra uomo e macchina, dall’altro può coadiuvare le scelte di design e, in taluni casi, anche sostituire l’uomo in alcune fasi della progettazione. Man mano che più ricercatori sviluppano nuovi modelli per la creatività, le potenzialità della tecnologia diventano più evidenti. Le applicazioni AI potrebbero diventare molto presto le migliori alleate degli stilisti. Ad esempio, i modelli di intelligenza artificiale che sono stati impiegati per generare un nuovo design di abbigliamento sono detti “reti generative avversarie” (GAN), un tipo di Machine Learning in cui due modelli contraddittori vengono addestrati contemporaneamente: un generatore che crea immagini realistiche e un discriminatore che le distingue e le valuta.
  2. MERCHANDISING VIRTUALE
    Le tecnologie abilitate all’intelligenza artificiale come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno cercando di colmare il divario tra le esperienze di acquisto online e in negozio. Le aziende della moda utilizzano la tecnologia AR per fornire nuove funzionalità agli acquisti tradizionali e online. Il consumatore potrà sperimentare stili, trame e colori diversi e scarpe, borse e gioielli diversi per completare il suo aspetto, ed ottenere un’anteprima virtuale. Ad esempio, possono essere richieste agli acquirenti delle foto per far determinare automaticamente le loro misure. L’apprendimento automatico mappa le misurazioni rispetto ai dati archiviati dall’azienda. I dati aiuteranno i produttori a realizzare gli indumenti in base alle taglie che si adattano effettivamente alle persone, coordinare le taglie di diversi tipi di indumenti e determinare il posto migliore per realizzare i loro capi.
  3. RICERCA VISIVA
    La ricerca visiva, similarmente alla ricerca basata su testo, scansiona e riconosce le fotografie inserite dall’utente e fornisce i risultati di ricerca più pertinenti. I clienti possono cercare quello che vogliono senza doverlo descrivere a parole, rendendo l’acquisto online più semplice e gratificante. Inoltre, i rivenditori potranno aiutare i clienti con strumenti di styling virtuali basati sull’intelligenza artificiale che aiutano i clienti a scegliere gli articoli in base al tipo di corporatura, al tono della pelle e alle esigenze di abbigliamento.
  4. INDOSSABILI AVANZATI
    I dispositivi indossabili basati sull’intelligenza artificiale, come le bande fitness che tengono traccia della frequenza cardiaca, del movimento e delle prestazioni, sono già sul mercato. Ma implementata negli indumenti, l’intelligenza artificiale potrebbe portare a tessuti intelligenti, vestiti che tengono traccia delle prestazioni sportive, o reattivi ai parametri fisiologici del corpo. Imparando i movimenti del corpo di chi lo indossa mentre fa attività, l’intelligenza artificiale potrebbe creare aree nell’indumento con diverse caratteristiche fisiche, consentendo prestazioni migliori e maggiore comodità.
  5. SOLUZIONI ANTI-CONTRAFFAZIONE
    L’intelligenza artificiale potrà essere efficacemente usata ad esempio per individuare design non originali utilizzando le informazioni di milioni di fotografie, oppure per autenticare articoli originali e individuare i falsi. Già oggi alcune organizzazioni utilizzano l’intelligenza artificiale per esaminare e identificare prodotti potenzialmente contraffatti, facendo affidamento su enormi set di dati e immagini provenienti da numerosi mercati online.
  6. PERSONALIZZAZIONE DELLA CLIENTELA E PREVISIONE DELLE TENDENZE
    Già oggi sono generalmente disponibili grandi quantità di dati dei clienti, cui accedere per studiarli. Se integrate con i dati aziendali, le tecnologie di deep learning come AI e ML consentono alle aziende di seguire il comportamento di acquisto dei singoli clienti. I professionisti del marketing sfruttano sempre più le conoscenze e le capacità computazionali della tecnologia in crescita per comprendere le aspettative degli acquirenti e influenzare la loro esperienza in base agli acquisti, ai colori preferiti, alle trame e ad altre preferenze di stile. La previsione delle tendenze si concentra sulla proiezione nel futuro delle preferenze: colori, stili, trame, tessuti che potranno suscitare l’interesse dei consumatori. I modelli AI per il fashion generano previsioni di tendenza a partire da immensi set di dati disponibili, che poi stilisti e progettisti utilizzano per disegnare e produrre nuovi capi e accessori per le aziende.