E’ datato gennaio 2017 il più recente studio sul potenziale e sugli effetti dell’Automazione nel mondo del lavoro a livello globale: i risultati dell’analisi compiuta dal McKinsey Global Institute interessano in particolare i settori coinvolti dalla rivoluzione chiamata Industria 4.0, compreso naturalmente il comparto Moda.
Cosa ci dicono i risultati di questo studio? In generale, gli analisti di McKinsey sostengono che entro quarant’anni la metà delle mansioni, a livello mondiale, sarà completamente automatizzata, ovverosia che tali mansioni verranno svolte da macchine (computer, robot e intelligenza artificiale). L’Italia rientra ad oggi perfettamente, da questo punto di vista, nella media relativemente al potenziale di automazione, che risulta essere proprio del 50%, leggermente superiore ma non troppo distante a quello dei principali paesi occidentali (Germania 48%, Francia 43%, Stati Uniti 46%) i quali probabilmente sono qualche passo avanti a noi nel processo di rinnovamento industriale.
Se la preoccupazione più naturale è quella di una perdita occupazionale in termini assoluti, i dati vanno analizzati nella loro complessità: non si tratterà infatti di una scomparsa di determinati lavori poiché pochissimi di essi risultano completamente automatizzabili; piuttosto l’automazione prenderà piede su certi tipi di attività, comportando la trasformazione in senso tecnologico e la ridefinizione dei metodi di lavoro e delle mansioni. Ciò accadrà maggiormente per attività come il lavoro manuale ripetitivo e predittibile, ma anche per attività di più alto livello come la raccolta e l’elaborazione dei dati (si pensi alle tecnologie Big Data dell’Industria 4.0) nonché l’intero comparto della logistica (grazie alle nuove tecnologie, fisiche e informatiche, applicate ai trasporti e alla gestione dei magazzini). Meno suscettibili di automazioni sono invece le mansioni ad alto contenuto creativo, intellettivo, nonché le professionalità di tipo organizzativo e gestionale. Senza contare l’aumento di tutte le attività IT collegate, anche in termini occupazionali.
E nel settore Fashion? Come fa notare un’analisi di The business of Fashion, in parte il processo di automazione è già iniziato, come testimonia la presenza di magazzini automatici e robot nei grandi centri di distribuzione. Ma non si tratta soltanto di questo, poiché la rivoluzione tecnologica è destinata ad incidere anche sulle attività di produzione (e non solo in fabbrica, ma anche e soprattutto come supporto per stilisti, disegnatori e modellisti, che avranno a disposizione sofisticati strumenti software, dalla prototipia 3D ai database interconnessi in cloud) e su tutte quelle mansioni che si basano sulla manipolazione di dati, dal marketing alle vendite. Già si parla di “sewbots”, macchine cucitrici automatiche per la produzione on-demand, oppure di esperienze di vendita al dettaglio coadiuvate dalla realtà aumentata (AR = augmented reality) che cambierà radicalmente l’esperienza del compratore retail, oppure ancora di attività di marketing automatizzate grazie all’utilizzo di algoritmi che elaboreranno informazioni provenienti dall’immenso bacino dei Big Data.
A supporto di tutto questo, naturalmente, le imprese saranno tenute ad investire sulle infrastrutture informatiche e tecnologiche, nonché sulle piattaforme manageriali che sono condizione indispensabile per l’innovazione. Due sono infatti i punti cardine da tenere in considerazione per sfruttare le potenzialità a livello di automazione di quella che, a torto o a ragione, è chiamata “quarta rivoluzione industriale”: primo, un paradigma allargato delle attività di Ricerca & Sviluppo, da orientare con lungimiranza verso l’interconnessione totale, la realtà aumentata e la gestione di archivi digitali e Big Data; secondo, una piattaforma gestionale fatta di manager ed esperti di nuove tecnologie e metodologie, convinti nell’accettare la sfida del futuro e sempre pronti ad aggiornare le loro competenze.
C’è il supporto delle istituzioni europee e nazionali, che hanno dimostrato di credere e voler investire in questo percorso. E’ necessario mettersi al lavoro da subito, se si vuole cavalcare l’onda invece di esserne travolti.