Oggi a Padova si è tenuto il seminario AIF “Apprendere in modo non formale e informale con le nuove applicazioni social“, il programma completo lo trovate nel nostro precedente articolo qui.
Bruno Pacquola, organizzatore dell’evento e delegato AIF, ha aperto i lavori introducendo il tema. Spiega che l’idea gli era venuta ancora alcuni mesi fa analizzando uno studio della comunità europea nel quale si evidenziava l’importanza degli strumenti di tipo Web 2.0 per favorire i processi di formazione ma al contempo si indicava che non c’è ancora una piena consapevolezza delle potenzialità da parte degli operatori del settore.
La giornata odierna si inserisce quindi nel contesto di dare spazio a questi temi sia fornendo un inquadramento generale che raccontando i casi studio sviluppati dai alcuni formatori di AIF.
A questo punto mi viene data la parola ed io tratto il tema dal punto di vista delle imprese con una mia relazione “Impresa 2.0: dal Web 2.0 ai nuovi modelli organizzativi d’impresa nell’era digitale” nella quale espongo il punto di vista e gli impatti del tema Web 2.0 soprattutto nelle imprese.
Il secondo relatore è Gianni Marconato, professore dell’Università di Padova e Verona. E’ un profondo sostenitore degli strumenti Web 2.0: ci cita almeno una dozzina di comunità social network da lui gestite e che trattano il tema della formazione. Marconato sviluppa il tema degli ambienti di apprendimento: ovvero ambienti navigabili, aperti, ricchi di risorse, con strutture fluide, che possono favorire i meccanismi dell’apprendere… In tal senso i social network possono fungere allo scopo diventando degli straordinari attivatori dei sistemi di apprendimento. Accenna all sua case history di social network “La scuola che funziona” nella quale sono stati sviluppati questi temi.
E’ quindi la volta di Clementina Marinoni della Fondazione Politecnico di Milano che ci presenta il progetto europeo “Connect” che riguarda lo creazione di comunità virtuali per lo sviluppo di processi di apprendimento non formale e informale attivati dall’uso di strumenti Web 2.0.
Le persone discenti attraverso i principi del costruttivismo sono state attivamente coinvolte nella creazione dei contenuti formativi usando strumenti innovativi: blog, live-room, visual CV, slideshare, poll, foto peach, google docs ed altro… tutti i partecipanti hanno lavorato sulle aree dello studio delle lingue straniere e delle crescita professionale.
Il progetto è stato molto interessante e molto positivo per i partecipanti. Ci sono state comunque alcune criticità ma forse quella più rilevante riguarda il ruolo dei formatori tutor che sebbene fossero persone molto preparate hanno manifestato una inadeguatezza di attitudine verso il web: i formatori di vecchia scuola, i più maturi in termini di età, hanno fatto dimostrato molta difficoltà a districarsi nel progetto. In progetti analoghi bisogna assolutamente prevedere delle sessioni di formazione ai formatori.
Anche la pubblica amministrazione non è insensibile a questi temi di formazione avanzata. Ce ne ha parlato Martina Semenzato – direzione Risorse Umane – del Comune di Venezia. All’interno di questa amministrazione già da qualche anno si sta vivendo una vera e forte rivoluzione culturale: le pratiche Web 2.0 sono state volute e spinte da un gruppo di dirigenti e hanno portato a risultati straordinari. L’ambito di applicazione più interessante è stato quello rivolto al processi di apprendimento. Utilizzando blog, forum, wiki, podcast, social network e community le persone sono state coinvolte in nuovi modelli formativi dando risposta alle esigenze di obiettivi didattici ma anche hanno imparato nuove modalità organizzative di tipo innovativo.
Grazie al Web 2.0 infatti è stata operata una rivoluzione culturale interna al comune che vede una sostanziale ristrutturazione negli aspetti di collaborazione, formazione e comunicazione.
Un fattore critico di successo o meglio una buona prassi che Semenzato ci ha suggerito è quella di ingaggiare nel progetto un primo nucleo di persone fortemente interessate ed appassionate al Web che possano fungere da traino coinvolgendo tutti gli altri colleghi.
Devo ammettere che quanto presentato mi ha molto colpito: ho trovato dei casi interessanti e molto avanzati, molto più avanzati di quanto non pensassi di trovare. Sebbene probabilmente la larga parte ancora della formazione viene svolta con modalità tradizionali esistono tuttavia dei formatori avanzati e indirizzati all’innovazione che non solo sperimentano ma portano in esercizio complesse ed avanzatissime soluzione di Learning 2.0.